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Cronaca

Turismo in Piemonte, arriva la riforma per bed&breakfast, affittacamere e ostelli

La Regione tenterà anche un passo verso la regolamentazione dei turisti di Airbnb

Il Piemonte si prepara alla riforma delle strutture ricettive extralberghiere. Case vacanza, ostelli, bed&breakfast e affittacamere verranno riorganizzati secondo un modello di ospitalità che si andrà mano a mano adeguando alla crescita costante di flussi turistici.

"Si tratta di un intervento reso necessario - ha spiegato Antonella Parigi, assessora al Turismo della Regione Piemonte - dall'evoluzione delle forme di accoglienza turistica che ormai caratterizzano il settore, sia a livello nazionale che internazionale. L'obiettivo è quello di offrire standard qualitativi opportuni provando a far emergere situazioni abusivismo e illegalità". 

Tra le novità principali la nuova norma secondo la quale le strutture a conduzione familiare, possono essere gestite come attività non imprenditoriale entro le tre camere. Con un numero superiore di stanze sarà indispensabile invece la partita Iva dedicata, entro comunque le sei camere. Verranno inserite nella nuova normativa anche le country houses o le residenze di campagna: casali, cascinali o ville padronali immersi in un contesto naturalistico adeguato, amministrati in firma imprenditoriale, con camere o con appartamenti con cucina fino ad un massimo di dieci posti letto.

Gli affittacamere invece potranno svolgere l'attività in forma non imprenditoriale solo qualora il servizio sia esercitato in maniera occasionale e non continuativa e non più di due appartamenti nella stessa struttura, con un massimo di tre camere e sei posti letto. La Regione presto si attiverà anche per la regolamentazione di Airbnb. Nel solo comune di Torino, che ospita 2606 delle 8694  camere messe in affitto sul portale online in tutto Piemonte, la riscossione di un'eventuale tassa di soggiorno - che ad oggi non viene versata - porterebbe alla città introiti sostanziosi. 

"Abbiamo iniziato a lavorare con i vertici di Airbnb almeno cominciare ad avere i dati relativi alle presenze - ha commentato Parigi - e  stiamo tentando anche un passaggio successivo: quello delle regolamentazione. Purtroppo non si tratta di un passaggio facile dato che la Toscana, che ci ha provato, ha visto il suo provvedimento impugnato dallo Stato". 

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