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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Ricerca sui giovani: "Bevono per divertirsi, non per ubriacarsi"

I risultati di una ricerca condotta a Torino, Roma e Salerno: i giovani berrebbero per divertimento, non per ubriacarsi. Solo una stretta minoranza di giovani predilige l'"abbuffata alcolica" (binge drinking)

Bere per divertimento, e non per ubriacarsi. Questo il risultato di un'indangine condotta in tre città italiane del Nord, Centro e Sud (Torino, Roma e Salerno), realizzata da Eclectica in collaborazione con l'Università di Torino e l'Osservatorio Permanente Giovani e Alcol. Dai dati raccolti (anche sul web, dando voce a un campione di 134 tra adolescenti (15-17 anni) e giovani (22-24 anni) che praticano il binge drinking) ne emerge che solo una minoranza di giovani predilige l'"abbuffata alcolica" per divertirsi, e comunque non per ubriacarsi. Comunque, per molti giovani, bere 5 o più bevande alcoliche in una sola occasione non rende ubriachi, ma "brilli".

Secondo i ricercatori, c'è differenza tra le dichiarazioni sugli episodi di ubriachezza (13%, dato tra i più bassi in Europa) e quelle relative al binge drinking (35,5%, di poco sotto la media Ue). Quest'ultima, è una particolarità che contraddistingue i giovani italiani e che solleva il dubbio, secondo gli esperti, sull'applicabilità del concetto di binge drinking nel nostro paese.

"In realtà, contrariamente ai luoghi comuni - dichiara Franca Beccaria, alcologa responsabile di Eclectica - in Italia anche nelle nuove generazioni permane una connotazione negativa dell'ubriachezza e delle sue conseguenze, che si accentua crescendo. Mentre l'ebbrezza è vista come un collante sociale, l'ubriachezza, anche secondo i ragazzi, può arrecare danno agli altri e rovinare una serata".

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