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Cronaca Murazzi del Po

I Murazzi rischiano di rimanere chiusi, altro che riaprire a fine maggio

La riapertura dei Murazzi rischia di rimanere solo una promessa di Fassino ai torinesi. A giugno i locali sarebbero dovuti tornare alle spalle di piazza Vittorio, invece ci sono altri intoppi

"L'idea è quella di strutturare un programma che possa essere fruibile da diversi target in modo tale che i Murazzi possano essere vissuti contemporaneamente da bambini, famiglie, ragazzi e persone più adulte". Erano state le parole che ci aveva detto al telefono l'assessore Ilda Curti meno di una settimana fa.

Da allora però le cose sembrano essere cambiate e davvero di molto. Dopo il dietrofront paventato da coloro che erano pronti a rianimare il lungo Po, c'è stato un confronto a Palazzi Civico tra il sindaco di Torino Piero Fassino, la sua Giunta quasi al completo e alcuni rappresentati di questi imprenditori.

In un martedì dedicato alla festa di San Giovanni il primo cittadino ha preferito lavorare ugualmente e parlare dei Murazzi, anche perché il tempo stringe, anzi si è già in ritardo di quasi un mese sulla tabella di marcia. Ad aprile Fassino aveva detto che per fine maggio i Murazzi sarebbero tornati ad animare il cuore del centro cittadino, anche se in maniera più soft rispetto al passato. Ma dalle parole non si è mai riusciti a passare ai fatti e così ancora adesso, a pochi giorni dall'inizio del mese di luglio, si discute e si fanno diverse ipotesi.

Gli imprenditori interessati a prendere le redini dei Murazzi da inizio giugno hanno praticamente ufficializzato il loro dietrofront. Da un lato dunque ci sarebbe un lavoro che dovrebbe ripartire quasi da zero, dall'altro c'è una sorta di promessa fatta da Fassino ai torinesi che invece rischia di non essere mantenuta. Cosa che il sindaco vorrebbe assolutamente evitare e per questo ha incaricato i suoi assessori di trovare al più presto una soluzione.

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