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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Uber, l'Autority vuole regolarizzarla: "Noi tassisti compatti per difesa del lavoro"

Per il presidente dell'Autority dei trasporti vi è la necessità di creare una legge di riforma organica del trasporto non di linea - che riveda quindi anche le norme sui taxi e Ncc - al fine di regolare le piattaforme digitali

All'indomani della sentenza del Tribunale di Milano che ha bloccato in tutta Italia l'applicazione Uber Pop per concorrenza sleale contro i tassisti regolari, respingendo la sospensiva presentata dalla società americana, un'altra ombra rischia di compromettere seriamente i risultati fino ad ora ottenuti. Il presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti Andrea Camanzi, nel presentare al Senato la relazione annuale inerente alla materia, ha, infatti, ribadito la necessità di creare una legge di riforma organica del trasporto non di linea - che riveda quindi anche le norme sui taxi e Ncc - al fine di regolare le piattaforme digitali ed evitare che le scelte sullo sviluppo innovativo della mobilità urbana siano lasciate alle sentenze della Magistratura.

In poche parole? I servizi come UberPop potrebbero presto essere regolarizzati. Un parere, quello del presidente Camanzi, che ha fatto drizzare i capelli ai tassisti torinesi, in prima linea, da mesi, per difendere le proprie cause. Ora, questa nuova linea dello Stato, rischia di gettare ombre oscure sulla vittoria appena raggiunta sui drivers di Uber Pop. Abbiamo sentito Federico Rolando, vice presidente uritaxi Piemonte.

Allora Rolando andiamo con ordine: ieri Camanzi ha presentato le relazione annuale dell'autorità ribadendo la necessità di regolamentare Uber.

"Usiamo il verbo giusto: legittimare, perché le regole già esistono".

Cosa intende dire?

"Che se per l'Autorità la priorità sono i taxi vuol dire che il resto è tutto risolto, che strana tutta questa insistenza. Ricordo, tra l'altro, che Camanzi parla di 'regolamentare' ciò che per legge è già ben codificato e a cui basterebbe attenersi per operare, mentre il verbo esatto dovrebbe essere 'legittimare' una realtà gia dichiarata 'illegale' dalla magistratura, oltre a non venir redarguito da alcuno per aver palesemente travalicato il proprio ruolo. 

Un po' come è accaduto in Francia.

"Non esattamente. In Francia, come in molti altri paesi Ue, a seguito di divieti li traggono in stato di fermo e rischiano pesanti condanne, in Italia se la magistratura li condanna, la politica cerca di legalizzarli.

Come l'emendamento del Pd Boccadutri.

"A orologeria cito il pensiero di un noto avvocato: 'E' triste pensare che il Pd al posto di studiare la sentenza e i contenuti, tutelando 60.000 imprese Italiane ( 180.000 persone con le famiglie ) vada in soccorso di una multinazionale le cui attività in molti altri paesi sono state ritenute illegali. Infatti il Pd Boccadutri, già noto per essere fervente sostenitore del finanziamento pubblico ai partiti e la riduzione dei contanti a favore della moneta elettronica, ieri twittava: 'Secondo il tribunale di Milano Uber va bloccata perché rallenta il traffico', che dimostra quanto abbia letto delle decisioni del tribunale.

I partiti di opposizione cosa dicono?

"Ho già ricevuto ieri stesso la loro massima disponibilità attraverso i capigruppo in Comune e Regione e stasera, grazie a Fabrizio Ricca avrò un colloquio con Matteo Salvini a cui rappresenterò le nostre preoccupazioni".

A conti fatti, questa linea rischia di penalizzare e distruggere quanto fatto fino a oggi. Come se lo spiega?
"Quando i potenti non trovano altre vie all'interno della legge per fare ciò che vogliono allora chiedono che sia cambiata la legge. Anzi più che chiedono direi pretendono. Questa non è innovazione... Questa è una prova di forza, loro hanno montagne di soldi e potere lobbistico, ma noi saremo, come sempre uniti e compatti nella difesa del nostro lavoro".

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