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Cronaca

Dalle offerte per Papa Francesco aiuti a famiglie e giovani in difficoltà

Il milione e 200mila euro sarà utilizzato per costruire o reperire alloggi per le famiglie bisognose e per aiutare i giovani disoccupati a inserirsi nel mondo del lavoro

Famiglie bisognose d'aiuto o sfrattate, giovani senza lavoro, minori bisognosi di sostegno. Sono queste le persone alle quali sarà destinato il denaro - circa un milione e 20mila euro - raccolto dai pellegrini durante l'Ostensione della Sindone e che lo stesso Papa Francesco ha voluto destinare a sostegno di poveri, famiglie e giovani in difficoltà. Un intervento mirato non solo alle emergenze, ma soprattutto ai problemi strutturali che versano sulla società di oggi, con il consolidamento delle attività che già vengono svolte nei programmi di Caritas, Migrantes, Fondazione "Operti" e pastorale del lavoro e della salute.

Il progetto partirà da una rete di mini-alloggi già esistenti o da reperire, per metterli a disposizione di famiglie sfrattate o comunque in difficoltà per la casa. Si chiameranno le "case dell'Amore più grande", sistemazioni non definitive, in modo che si garantisca una rotazione. Nella maggior parte dei casi i disagi inerenti al tema casa sono spesso collegati alla mancanza di lavoro: per questo l'intento della diocesi è anche quello di promuovere un accompagnamento per gli inoccupati al fine di trovare sbocchi concreti in ambito professionale.

Un pool di soggetti diocesani coordinati appunto dalla Caritas (Migrantes, Ufficio di pastorale del Lavoro, Ufficio di pastorale della Salute e Fondazione “Operti”) che definirà i criteri e le assegnazioni e seguirà poi passo passo le successive fasi di sostegno e accompagnamento di cui  avessero bisogno. Le risorse saranno pertanto interamente destinate per offrire un aiuto concreto a chi è nel bisogno e non per servizi, personale od organizzazione. Il servizio delle “case dell’Amore più grande” ovviamente proseguirà anche dopo l’esaurimento delle risorse legate al regalo del Papa.

Criteri analoghi sono stati individuati per l’altra branca del progetto, rivolta a fornire ai giovani – e in particolare ai cosiddetti “neet” - accompagnamento e inserimento effettivo nel mondo del lavoro, in stretta intesa e collaborazione con le aziende interessate e responsabilizzate a questo scopo. 

"La nostra non vuole essere un'attenzione passeggera - ha detto l'arcivescovo Cesare Nosiglia - ma continuativa nel tempo. Le 'case dell'Amore più grande' ci ricorderanno sempre il dono di Francesco e l'Ostensione del 2015".

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