Rapina a mano armata, poi sparano alla vittima che li insegue: arrestati
Il bottino era stato ingente
Il 6 febbraio 2017 rapinarono il titolare di una sala giochi e, quando lui si mise al loro inseguimento, esplosero alcuni colpi di pistola contro la sua auto.
Per questa ragione mercoledì 28 marzo 2018 la squadra mobile della polizia ha arrestato, con l'accusa di rapina, tentato omicidio e ricettazione, Salvatore Scivoli, 66enne di Nichelino, e Giuseppe Argento, 63 anni, già detenuto per altra causa nel carcere delle Vallette.
Il giorno dell'accaduto, in corso Siracusa angolo piazza Pitagora, la vittima, un italiano di 58 anni, aveva prelevato 25mila euro in contanti in casa e stava andando a depositarli in banca. Sceso dall’auto, era stato avvicinato dai due rapinatori a piedi, armati di pistola e parzialmente mascherati, che gli avevano intimato di consegnare il denaro. La vittima, però, si era messo al loro inseguimento prima a piedi e poi in auto. A quel punto Argento era sceso dall'auto su cui nel frattempo era salito e aveva esploso alcuni colpi di pistola all’indirizzo dell’autovettura della vittima che, spaventata, aveva deciso di desistere. L’ogiva del proiettile si era conficcata sotto il montante del parabrezza dell’auto della vittima ad altezza del viso, fortunatamente senza causare danni alla persona.
Partendo dalla descrizione dell’auto dei rapinatori da parte della vittima, gli investigatori, coordinati dal pm Stefano Castellani, sono riusciti a risalire a un appartamento nella zona degli ospedali di Torino. All’interno dell’abitazione si trovava Argento, in quel momento latitante per non aver fatto rientro presso la casa lavoro in cui era ristretto. L’uomo era stato trovato in possesso di una pistola con matricola abrasa con i relativi colpi e altro munizionamento. Grazie agli accertamenti balistici, si è appurato che proprio quell’arma era stata utilizzata per il compimento della rapina su cui si indagava.
Scivoli è noto alle cronache per essere stato arrestato, nel 2007, in quanto ritenuto fiancheggiatore delle Brigate Rosse. Era però stato assolto.