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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Parella / Via Nicola Fabrizi, 132

Terrore alle Poste, direttore sequestrato e minacciato con coltello: un arresto

La tentata rapina è avvenuta in via Nicola Fabrizi. In manette Piergiuseppe Flematti, 61enne dal lungo passato criminale e da poco uscito dal carcere per reati analoghi

“Fai quello che di ti dico. Sono armato”, ha esordito così Piergiuseppe Flematti - 61enne pregiudicato e da poco uscito dal carcere - nei confronti del direttore delle Poste di via Nicola Fabrizi, nella rapina da lui tentata ai danni dell’ufficio situato al civico 132. 

Entrato dall’ingresso di via Borgosesia, Flematti ha puntato il coltello alla gola dell’uomo, intimandogli di consegnargli le chiavi dell’ufficio e obbligandolo ad entrarvi dentro per aprire la cassaforte. Non solo, in quel momento hanno fatto il loro ingresso alcuni dipendenti e, per sicurezza, il rapinatore ha deciso di prendere in ostaggio anche loro, obbligandoli a sedersi per terra.

Approfittando però di un attimo di distrazione del malvivente, il direttore ha attivato l’allarme silenzioso collegato alla sala operativa della Questura, richiamando sul posto una volante della polizia. Sempre sotto minaccia, il direttore ha detto agli agenti che si trattava di un falso allarme ma questi ultimi, capendo immediatamente che non era così, dopo l’arrivo di altre due pattuglie hanno iniziato la complessa trattativa. Alla fine Flematti ha dovuto desistere, mentre gli operatori gli sequestravano il materiale utilizzato per compiere la rapina, consistente in una barba, una parrucca, alcune fascette da elettricista e dello spray al peperoncino. 

Durante gli accertamenti, Flematti ha inoltre confessato un reato analogo avvenuto proprio il giorno prima - ai danni di un istituto bancario di corso Racconigi - non andato a segno per la presenza di troppi passanti e il temporeggiare di un dipendente. L’uomo è quindi stato tratto in arresto per tentata rapina pluriaggravata in flagranza.

Tuttavia la carriera criminale di Flematti, soprannominato “Pierino” - nato a Carmagnola nel 1954 ma per molti anni residente in Liguria - è lunga e comprensiva di diversi altri episodi. Nel 2007, egli viene infatti arrestato dai carabinieri per la tentata rapina - un’altra - commessa ai danni della Banca di Caraglio di Ospedaletti, quella volta fallita perché il direttore della filiale era un esperto di arti marziali. Cinque anni prima, nel 2002, le manette nei suoi confronti erano invece scattate allorchè aveva trasformato in arsenale un garage di Savona, affittandolo a due ex esponenti del gruppo terroristico “Prima Linea”. Ancora prima, nel 2001, era stato arrestato per l’assalto alla gioielleria ''Stecco'' di Rivoli, dalla quale aveva ricavato un bottino di 400 milioni delle vecchie lire.

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