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Cronaca

Raccolta rifiuti, tra i comuni del torinese non mancano alcune eccellenze

A distinguersi in questo senso, nella provincia di Torino, Carmagnola, Baldissero, Pino e Cambiano. Il capoluogo al contrario preoccupa: la raccolta differenziata è ferma da tempo al 42% e da qui arriva il monito di Legambiente

Sebbene il Piemonte non si distingua dalle altre del Nord Italia per numero di comuni che raggiungono il 65% di raccolta rifiuti - solo 159 su un totale di 1206 -, presenta comunque località, anche in provincia di Torino, che possono dirsi veramente "virtuose".

Carmagnola ad esempio si distingue come il miglior comune per la quantità di raccolta differenziata sopra i 10 mila abitanti mentre Cambiano, Baldissero Torinese e Pino Torinese sono stati catalogati come Comuni "Rifiuti-free", che producono cioè, annualmente, meno di 75 Kg di rifiuti pro-capite.

Ma un mònito arriva da Legambiente: il rischio concreto che l'arretratezza del capoluogo piemontese possa influenzare al ribasso, quindi negativamente, tutta la pianificazione della gestione rifiuti regionale. Torino infatti è inchiodata al 42% di raccolta differenziata e l'Associazione da tempo chiede l'estensione della raccolta porta a porta in tutto il territorio cittadino, andando oltre l’ampliamento, già previsto, nei quartieri di San Salvario e Vanchiglia.

Gli altri capoluoghi piemontesi, oltre alle eccellenze di Verbania e Novara, raggiungono invece percentuali ragguardevoli. Vercelli e Cuneo, su tutte, hanno fatto registrare negli ultimi anni un importante balzo in avanti: la prima, nel giro di poco tempo, da fanalino di coda regionale, ha raggiunto a fine 2014 il 68,8% di raccolta differenziata, mentre Cuneo, grazie al sistema di raccolta porta a porta, ha superato il 70%.

Le azioni secondo Legambiente da mettere in campo, per raggiungere risultati virtuosi e un cambiamento culturale ben radicato, devono tenere in considerazione sia l'aspetto della gestione, sia quello del coinvolgimento e della responsabilità dei cittadini attraverso campagne di sensibilizzazione e percorsi di formazione rivolti ai cittadini, a partire dalle scuole

Legambiente propone alla Regione Piemonte di orientare la scrittura del Piano seguendo i principi e le proposte contenute nel “Manifesto per un'Italia Rifiuti Free”, mettendo al centro il principio del “Chi più inquina più paga”, prevedendo il meccanismo di incentivi e disincentivi come la tariffazione puntuale e sgravi tariffari a chi produce meno rifiuti e ricicla di più da rivolgere ai privati cittadini, alle aziende e alle pubbliche amministrazioni.

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