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Cronaca San Paolo / Corso Racconigi

Nasce un'altra sala giochi, in corso Racconigi insorgono i residenti

La petizione presentata stamane al Consiglio comunale di Torino è volta a impedire l'apertura di una nuova sala VLT-Videolottery in un quartiere già gremito di questi esercizi, facendo di corso Racconigi una sorta di Las Vegas

E' stata presentata presso il Consiglio comunale la petizione volta ad impedire l'apertura (prevista per la fine del mese) di una sala VLT - Videolottery in corso Racconigi 26, a circa 60 metri dalla Parrocchia San Pellegrino e rispettivamente a 60 e 100 metri da due scuole, una ubicata in corso Racconigi 29 (scuola Casati) e l'altra in via Bardonecchia 34 (scuola secondaria Drovetti).

La petizione, che ha raccolto 740 firmatari, muove la sua contestazione su due assunti principali: la violazione del regolamento di Polizia amministrativa (art. 19), che vieta l'apertura di sale da gioco entro 200 metri da scuole e luoghi di culto, divieto previsto peraltro anche dallo stesso regolamento di condominio fatto valere dagli abitanti ma volutamente ignorato dai gestori della suddetta sala, la “Racconigi S.a.s.”, amministratori fra l'altro, del bar Biffi, situato nelle vicinanze.

L'altro elemento fondante che spinge i promotori della petizione - Granero Riccardo, Falco Denise e Franzoso Marco - a voler impedire questa apertura, è indubbiamente di natura morale. Secondo loro infatti, queste attività non recano alcun beneficio alla comunità ma solo ingenti danni: un consistente impoverimento per molti residenti e il conseguente degrado della zona San Paolo (in cui vi sono peraltro già numerose sale VLT). L'avviamento di questa sala comporterebbe inoltre un impedimento alla viabilità, causato dalla sua apertura ininterrotta e da una probabilmente successiva “sosta selvaggia”, in un'area già pesantemente toccata da questa problematica.

A sostenere questa posizione è anche Davide Roccati, titolare della società che ha curato una ricerca sul gioco d'azzardo: "Sono circa 6.500 gli apparecchi slot e vlt a Torino - afferma Roccati -, una ogni 130 abitanti. Praticamente una per condominio. Nel 90% dei casi, si trovano inoltre a meno di 500 metri dagli istituti scolastici, cosa vietata nella prima stesura del Decreto Balduzzi. I dati più importanti però, riguardano il denaro: sono soldi che non generano sviluppo locale in quanto molto spesso vengono rigiocati operando quindi una diseconomia familiare diffusa”.

Anche il quotidiano “The New York Times” sembra dar man forte alla ricerca di Roccati. In un articolo pubblicato il 28 dicembre 2013 si legge: “Italy has become the largest gambling market in Europe, and the fourth largest in the world after the United States” (tradotto "L'Italia è diventata il più grande mercato del gioco d'azzardo in Europa e la quarta più grande al mondo dopo gli Stati Uniti"), riportando anche l'esempio della regione Lombardia che sta cercando di limitarne l'uso.

Nella città di Torino queste sale sono maggiormente diffuse nei quartieri più poveri, la loro concentrazione massima si ha nel quartiere Aurora e nelle Circoscrizioni 6 e 7.

Al momento solo tre aree cittadine sono esenti da questi viziosi locali: le zone residenziali del centro, della Crocetta e della collina.

Spetta dunque al Comune adesso dissolvere la questione ed evitare che corso Racconigi si trasformi in una sorta di Las Vegas. I promotori della petizione intanto, si dicono speranzosi e auspicano una celere risoluzione della controversia in loro favore, ma in caso contrario i residenti non intendono demordere: “il prossimo passaggio – annuncia l'avvocato Falco Denise – sarà una causa ordinaria”.

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