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Cronaca

Cinque anni dalla tragedia Thyssen, sempre vivi il ricordo e il dolore

Oggi ricorre il quinto anniversario dalla tragedia costata la vita a sette operai nelle acciaierie della ThyssenKrupp. A cinque anni di distanza il ricordo non è svanito

Sono passati cinque anni da uno degli incidenti sul lavoro più sconcertanti degli ultimi tempi. Stiamo parlando dell'esplosione avvenuto all'interno della ThyssenKrupp costata la vita a sette operai. Successe in quell'indimenticabile notte tra il 5 e 6 dicembre 2007: prima qualche innocua fiammella, poi un incendio, un'ondata di fuoco, operai trasformati in torce umane. Uno di loro, Antonio Schiavone, morì quasi subito. Agli altri (Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe Demasi, il più giovane con i suoi 26 anni) toccarono giorni o settimane di straziante agonia.

Il ricordo delle vittime non è mai cessato neanche un giorno, come sottolineano fortemente gli ex lavoratori della Thyssen. "Ricorre il 5° Anniversario della strage alla ThyssenKrupp di Torino che ha barbaramente ucciso i nostri compagni di lavoro Antonio, Roberto, Bruno, Angelo, Rocco, Saro e Giuseppe, sacrificati in nome del profitto. Cinque anni che non hanno minimamente scalfito il loro ricordo nei familiari, nei compagni di lavoro, in tutti quelli che li hanno conosciuti".

La tragedia della Thyssen ha scritto, anni dopo l'incidente, una nuova pagina della giurisprudenza italiana sulle "morti bianche": il processo, di cui proprio in questi giorni si celebra l'appello, ha portato in primo grado a una condanna per omicidio volontario (con dolo eventuale), reato mai applicato a un incidente sul lavoro. Sedici anni e mezzo di carcere all'amministratore delegato, Harald Espenhahn, colpevole di avere "accettato il rischio di un disastro". La filiale torinese della Thyssenkrupp stava per chiudere, le precauzioni più elementari (dice l'accusa) venivano trascurate e lui procrastinò un importantissimo investimento per migliorare la sicurezza della linea 5 al trasferimento degli impianti a Terni.

Oggi si scrive una nuova pagina. Il quinto anniversario sarà ricordato dai familiari e dagli ex colleghi delle vittime. L'udienza d'appello inizierà alle 11 per permettere a loro di passare a salutare i loro cari scomparsi al cimitero. Non sarà presente l'unico sopravvissuto di quella tragedia, Antonio Boccuzzi. Lui oggi è un parlamentare e si batte per sconfiggere il male delle morti bianche, ma non dimentica: "Io non voglio nemmeno dimenticare quei momenti".

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