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Cronaca Lingotto / Corso Unione Sovietica

Quinto falso allarme bomba in 15 giorni nell'istituto superiore di Torino Mirafiori: situazione paradossale

Indagini delle forze dell'ordine

È ormai un vero e proprio caso quello dei ripetuti falsi allarmi bomba all'istituto Levi di corso Unione Sovietica a Torino.

Con quello odierno, venerdì 25 febbraio 2022, i casi sono saliti a cinque nel volgere di poco tempo: il 10, il 18, il 21, il 22 e oggi.

Tutti sono stati originati da e-mail anonime, scritte in italiano, provenienti però da un sito svizzero, protonmail.com, che serve proprio a rendere anonimi gli invii. Non ci sono rivendicazioni. 

Come nei precedenti, ecco arrivare le pattuglie di carabinieri, polizia di Stato e polizia municipale, oltre a diverse ambulanze. Gli studenti sono stati scortati fuori, fino a quando tutte le operazioni di controllo non si sono concluse.

Nel penultimo episodio, la dirigente scolastica, Anna Rosaria Toma, si era sfoga durante una intervista rilasciata alla nostra testata: "

"Siamo stanchi - commentava - anche perché la procedura è sempre quella di allertare le forze dell'ordine, non si possono assumere iniziative di altra natura. La procedura prevede che questi messaggi vadano sempre presi in considerazione, con tutto ciò che questo comporta. La conseguenza è nella quasi totalità delle volte l'evacuazione dell'edificio, con i ragazzi costretti a rimanere in cortile. Nei messaggi si parla di vittime, di luoghi dove sono stati lasciati questi ordigni. Ormai, dopo tutti questi episodi, siamo diventati esperti. Non abbiamo dubbi sul fatto che siano dei ragazzi a inviare le e-mail e che lo scopo sia esclusivamente destabilizzante: creare caos e bloccare l'attività didattica".

Le indagini delle forze dell'ordine sono in corso.

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