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Sabato, 20 Aprile 2024
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Torino, recuperate 19 opere d’arte rubate dalle chiese dopo un ritrovamento in un deposito di un collezionista deceduto

Le opere trafugate da numerose chiese italiane ritorneranno al loro posto

Diciassette dipinti e due sculture sono stati recuperati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino nel corso dell’indagine, denominata “Pro Ecclesia”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino. La vicenda è iniziata nell’ottobre del 2021, con il rinvenimento, su una piattaforma online specializzata nella vendita di beni antiquariali, di quattro dipinti rubati il 3 agosto del 1983 dalla chiesa di San Bortolo di Rovigo (RO). Si trattava di quattro opere pittoriche del XVII secolo, attribuite al maestro veneto Giovanni Battista Cromer, raffiguranti i santi Ambrogio, Benedetto, Agostino e Gregorio Magno, in vendita a prezzi compresi tra tremila e cinquemila euro. 

La ricostruzione della filiera dei possessori dei dipinti ha condotto i Carabinieri a individuare, nel Torinese, un deposito di proprietà di un collezionista ormai deceduto che, nel corso di molti anni, aveva acquistato e poi rivenduto numerose altre opere illecite. L’analisi della documentazione trovata nel deposito ha permesso di scoprire altri beni culturali rubati tra il 1980 e il 1990 alle parrocchie di Rovigo (RO), Longare (VI), Casaleone (VR), San Martino in Este (PD), Bozzolo (MN), Cazzago San Martino (BS), e Montagnana (PD). “Quasi tutte le opere erano state vendute più volte sul mercato antiquariale, circolando per anni all’insaputa di venditori e acquirenti ingannati dalle false documentazioni sulla loro provenienza”, spiegano i carabinieri.  

Il recupero delle opere è avvenuto in tutta Italia. I militari hanno trovato e sequestrato opere a Torino (cinque in totale), Milano, Genova, Firenze, Perugia, Ascoli Piceno e Padova. Uno straordinario aiuto nella conduzione delle attività investigative dei Carabinieri è derivato dalla “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

"Il commercio illecito delle opere rubate dalle chiese comporta sicuramente un danno enorme alla cultura, alla memoria e alla devozione religiosa della comunità alla quale le opere appartengono e compromette, inoltre, l’affidabilità del mercato antiquariale con grave pregiudizio agli inconsapevoli acquirenti i quali, pur in buona fede, si vedono privati del possesso delle opere. La legge italiana considera, infatti, privo di valore il contratto di compravendita dei beni che sono stati rubati dagli enti ecclesiastici con la conseguenza che le opere d’arte devono sempre essere sottratte ai possessori e restituite alle Chiese di provenienza. La legislazione italiana - per dissuadere la circolazione illecita delle opere e ostacolare il circuito della ricettazione dei beni - impone ai commercianti l’obbligo di documentare la provenienza e l’autenticità delle opere e di registrare le generalità delle persone con le quali svolgono le attività", concludono dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. 
 
 

quadri rubati nelle chiese operazione carabinieri (1)-2

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