rotate-mobile
Cronaca

Andrea Soldi, su Facebook gli psichiatri a sostegno degli indagati: "Il Tso è solo un atto medico"

Al momento restano indagati - nell'inchiesta coordinata dal pm Raffaele Guariniello - i tre vigili della municipale e il medico psichiatra. Il reato ipotizzato è omicidio colposo

Una pagina per esprimere "vicinanza umana e solidarietà" al collega psichiatra e agli operatori coinvolti nella tragedia che è costata alla vita ad Andrea Soldi, l'uomo affetto da schizofrenia che è deceduto lo scorso 5 agosto in seguito a un trattamento sanitario obbligatorio.

Al momento, nell'inchiesta aperta da Raffaele Guariniello, restano indagati per omicidio colposo i tre vigili della municipale e il medico psichiatra intervenuto in piazzale Umbria Pier Carlo Della Porta. Ed è proprio a sostegno di quest'ultimo che è nata la pagina Facebook "PsichiatriainPiemonte", uno spazio che - scrivono sulla pagina - non ha l'intenzione di togliere l'attenzione alla gravità dell’accaduto, al cordoglio per Andrea e alla vicinanza ai suoi familiari e amici. "Vogliamo però essere vicini dal punto di vista umano anche agli operatori che - si legge sul profilo Facebook - svolgendo il proprio lavoro si sono ritrovati al centro di un battage mediatico che li ha condannati senza appello".

La polemica sul trattamento sanitario effettuato ad Andrea Soldi ha, infatti, scatenato un polverone a livello locale e nazionale su quelle che sono le chiare procedure da effettuarsi nel merito del trattamento stesso, soprattutto per ciò che concerne l'intervento dei civich che - si legge nel protocollo della polizia municipale - "devono cercare di essere accondiscendenti e concilianti” e intervenire solo in caso di "manifesta pericolosità del soggetto in quanto questi mette in atto comportamenti autolesionisti o aggressivi".

L'obiettivo della pagina PsichiatriainPiemonte è, tuttavia, quello di fare maggior chiarezza per ciò che attiene all'intervento del personale psichiatrico, a sostegno di quest'ultimo:  "Il trattamento sanitario obbligatorio non è un dispositivo volto a contenere la pericolosità dei pazienti, né un arbitrario esercizio di violenza istituzionale, ma un atto medico - scrivono sul profilo Facebook -, una delle più delicate e gravose responsabilità dello psichiatra, che le leggi vigenti e la deontologia professionale impongono di utilizzare quando necessario e a cui non ci si può sottrarre; soprattutto perché espressione del diritto del paziente a essere curato anche quando l’intensità della sofferenza è tale da impedirgli di chiedere aiuto. Perché è il criterio della sofferenza, e non quello della pericolosità sociale, che guida gli atti medici".

La pagina ha quasi raggiunto la quota di 400 iscritti, ma non sono mancati i commenti negativi: "Potete firmare tutte le lettere che volete - scrive un'utente - ci sono troppi testimoni e spero che questa volta a pagare siano tutti quelli coinvolti, anche il vostro collega perchè in quanto medico poteva dimostrare se non altro più umanità, invece di rimanere in macchina".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Andrea Soldi, su Facebook gli psichiatri a sostegno degli indagati: "Il Tso è solo un atto medico"

TorinoToday è in caricamento