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Cronaca Ivrea

Sfiorata la rivolta in carcere, detenuti chiedono rispetto dei loro diritti

I carcerati hanno iniziato a lanciare carte incendiate, cuscini fatti a pezzi, frutta, lampadine, pezzi di mobilio distrutto e bombolette di gas nel corridoio della sezione

Altissima tensione, venerdì scorso, nel carcere di Ivrea, dove i detenuti hanno dato vita ad una rumorosa protesta contro le condizioni di vita del penitenziario.

La situazione è stata molto complicata per la sicurezza interna”, denuncia Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.

Una trentina di detenuti ristretti presso il reparto primo piano lato destro della casa Circondariale di Ivrea ha messo in opera una violenta manifestazione di protesta, divisa in due fasi. La prima fase è iniziata verso le ore 20.

Approfittando del fatto che da quell'ora rimane un solo operatore di Polizia Penitenziaria nel piano i detenuti hanno incominciato a sbattere gli spioncini dei blindi nonchè le ante degli armadietti in dotazione alle camere detentive. Grazie al pronto intervento dell'onnipresente Assistente Capo di Polizia Penitenziaria di Sorveglianza Generale, si è sedata la prima trance di protesta.

Verso le ore 21, però, la protesta è ripresa con più violenza rispetto alla prima. I carcerati hanno iniziato a lanciare carte incendiate, cuscini fatti a pezzi, frutta, lampadine, pezzi di mobilio distrutto e bombolette di gas nel corridoio della sezione.

A quel punto la Sorveglianza, per poter portare alla calma la situazione e mettere in sicurezza gli operatori penitenziari presenti, ha chiesto l'ausilio di circa venti agenti e assistenti accasermati che intervenuti sul posto, con grande senso di responsabilità, sono riusciti a portare il tutto nei canoni regolari.

I detenuti hanno chiesto con insistenza un colloquio urgente con il comandante di Reparto, lamentando un assenza totale dei "diritti". Come celle prive di televisori. “Tutto questo come al solito ricade sui poliziotti penitenziari che ogni giorno con spirito di sacrificio ed abnegazione affrontano situazioni esplosive createsi grazie a chi?.. Fino a quando potrà durare questo clima? L'Amministrazione quando interverrà?” conclude Santilli.

Le carceri saranno più sicure assumendo gli agenti di Penitenziaria che mancano, finanziando gli interventi per far funzionare i sistemi antiscavalcamento, potenziando i livelli di sicurezza delle carceri”, commenta infine il segretario generale del Sappe Donato Capece.

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