Un sms può scagionare lo scrittore, giallo sulla morte della prostituta
La difesa dello scrittore Piampaschet punta il dito sui connazionali di Anthonia Egbuna, la prostituta nigeriana trova morta a San Mauro. La prova nei tabulati telefonici e in un sms
Si apre una nuova pista sull'uccisione della prostituta ventenne Anthonia Egbuna. Il 16 agosto era stato arrestato a Giaveno lo scrittore Daniele Ughetto Piampaschet, accusato di omicidio. La morte della ragazza nigeriana era stata descritta in un libro pubblicato da poco dallo stesso Daniele. Ma davanti al Tribunale del riesame di Torino sono emersi altri pezzi di un puzzle che ora gli inquirenti dovranno ricostruire. L'avvocato dello scrittore, Stefano Tizzani, ha evidenziato che dai tabulati emerge una seconda persona che contattava la prostituta con molta frequenza e che vi è un sms in uscita dal cellulare della vittima il 2 gennaio, oltre un mese dopo la sua scomparsa e la presunta data dell'omicidio, che per gli investigatori, è avvenuto il 28 novembre.
Presente in aula anche Ughetto Piampaschet. Secondo il suo racconto il 28 novembre si sarebbe recato a Torino per vedere altre persone in un fast-food McDonald's e ha precisato di non avere percorso la stessa strada che faceva quando vedeva la ragazza, con cui aveva dovuto troncare ogni rapporto perché spaventato dalle continue intimidazioni dei suoi conoscenti, culminate in due aggressioni in cui erano intervenuti anche i carabinieri. Ha ricordato che la vittima pagava il pizzo per prostituirsi a Carignano e doveva una somma a coloro che l'avevano fatta arrivare in Italia.
Riguardo il romanzo "La Rosa e il Leone", trovato nell'appartamento abitato dalla vittima, è stato ultimato nel maggio del 2011 e lo scrittore Piampaschet ha detto che rappresentava la fine delle speranze di portarla fuori dall'ambiente della prostituzione. Ha detto di non riconoscersi nella descrizione di uomo che si occupa solo di prostituzione, in quanto la Nigeria non è solo questo, ma anche cultura, riti, arte e cibo. Secondo Ughetto Piampaschet, Anthonia non avrebbe mai spento il telefono cellulare se non per due motivi: un cliente particolarmente importante - come già accaduto in passato - o perché qualcuno gliel'aveva imposto.