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Cronaca San Salvario / Via Pio Foà

Contromano nella via, urta la prostituta e le passa sopra col furgone: conducente individuato

E' un 23enne

Gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito il fermo d’indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Torino, nei confronti di un 23enne romeno in quanto gravemente indiziato del reato di tentato omicidio commesso ai danni una prostituta 22enne albanese. L’uomo, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, evasione e violenza sessuale, è stato individuato dopo poco più di due mesi dall'accaduto.

I fatti in San Salvario

Il 28 luglio 2018 la giovane era stata ricoverata, in gravissime condizioni, nel reparto di traumatologia dell’ospedale C.T.O. di Torino, a seguito di un investimento stradale avvenuto nella notte precedente. La ragazza, al momento del risveglio dal coma farmacologico aveva detto di essere stata investita intenzionalmente da uno sconosciuto a bordo di un furgone. 

La vittima aveva riferito di essere dedita alla prostituzione e di essere solita lavorare all’angolo tra corso Bramante e via Foà. La notte di venerdì 27 luglio scorso, intorno alle 4 del mattino, era stata avvicinata da un furgone con targa romena. La donna avendo deciso di voltare le spalle al mezzo si era allontanata, ma il furgone aveva imboccato contromano via Foà e l’aveva colpiva violentemente, tanto da farla cadere a terra per poi passarle sopra, procurandole così le gravissime lesioni.

Il furgone “casualmente” rubato

Le immediate indagini portavano all’individuazione del furgone – un Nissan Modello Primastar – sebbene dello stesso fosse nota unicamente la prima e, con margini di dubbio, la seconda lettera di targa. Il mezzo risultava intestato ad un cittadino rumeno che ne aveva denunciato il furto presso il Commissariato “Barriera Nizza” il 27 luglio precedente, e che, stranamente, lo trovava nella città di Padova lo stesso giorno.
Dalla ricostruzione dei fatti emergeva che subito dopo l’investimento, il mezzo si dirigeva in direzione esterno città e che si fermava nella città di Padova.

Dall’esame dei tabulati telefonici e dall’analisi dei profili facebook dei vari nominativi emersi, venivano inoltre ricostruiti i diversi contatti intercorsi tra il fermato ed i connazionali con i quali aveva trascorso parte della serata precedente, che venivano compiutamente identificati e sentiti in qualità di persone informate sui fatti. L’identificazione dell’investitore è stata possibile anche grazie al sistema SARI (sistema automatico riconoscimento immagini ) della Polizia Scientifica che consentiva di riconoscere due fotografie postate sul profilo Facebook dell’autore, ricavandone come risultato il nominativo e l’immagine del 23enne romeno, fornendo una compatibilità del 100%.

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