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Cronaca

Il 40% dei profughi in arrivo saranno destinati alla provincia di Torino

La questione non è di competenza regionale, ma durante la Terza Commissione del Consiglio regionale se ne è parlato. Il numero di immigrati in arrivo in Piemonte è frutto di un accordo sottoscritto tra Regioni, Governo ed enti locali

I numeri non sono ancora ufficiali, ma la percentuale rispetto alla popolazione sì. Parliamo dei profughi che arriveranno a Torino prossimamente. In un articolo di fine giugno vi avevamo anticipato che un migliaio di immigrati sarebbero stati assegnati al Piemonte, di cui quasi la metà alla provincia di Torino.

Della questione se ne è parlato anche nella Terza Commissione del Consiglio regionale, nel giorno in cui sono state presentate le linee programmatiche in materia di politiche sull'immigrazione. Il timore è che si arrivi ad avere una nuova "emergenza" profughi, così come fu nel 2012 sotto il Governo dell'allora presidente Roberto Cota. Le premesse non sono delle migliori viste le recenti proteste da parte degli immigrati che, con l'arrivo dei nuovi, sarebbero sfrattati.

"La questione non è di competenza regionale - dice l'assessore Monica Cerutti -, ma il nostro ruolo può essere quello di avviare una programmazione. Più volte abbiamo ribadito come sia necessaria una nuova legislazione in materia in sede europea. Per quanto riguarda la gestione dell'accoglienza la percentuale di profughi assegnata al Piemonte è frutto di un accordo sottoscritto tra Regioni, Governo ed enti locali. Si tratta - sottolinea Cerutti - di quota proporzionata alla popolazione equivalente per noi al 7.18% rispetto agli arrivi".

I profughi saranno ripartiti per il 40% nella provincia di Torino e il restante 60% nelle altre province. Il tutto ha una ratio e cioè quella di non caricare ulteriormente i territori che hanno già dato un contributo in passato. "Crediamo - conclude l'assessore - che si debba continuare a salvaguardare la realtà della città di Torino che finora è stata quella che ha dimostrato la massima disponibilità all'accoglienza".

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