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Cronaca

Processo Eternit, nessun'altra perizia: dal 14 giugno le conclusioni

E' la più grande causa in Europa sui morti da amianto. Finita la fase istruttoria, la causa è aggiornata 14 giugno, con la requisitoria dei pubblici ministeri

Nessuna perizia supplementare, al processo Eternit, sulle cause all'origine delle malattie che hanno ucciso centinaia di uomini e donne per il contatto con le fibre di amianto. Il Tribunale di Torino ha respinto la richiesta presentata dalle difese; adesso la causa è aggiornata 14 giugno, giorno in cui dovrebbe aprirsi la discussione con la requisitoria dei pubblici ministeri.

"Non si rende necessaria - ha comunicato il Presidente del collegio, Giuseppe Casalbore - alcuna ulteriore indagine. Ciascun lavoratore risulta facilmente individuabile e nessuno dei due reati contestati (il disastro ambientale e la rimozione volontaria di cautele, ndr) richiede l'accertamento di lesioni personali".

Il processo Eternit farà storia: è la più grande causa mai celebrata in Europa in materia di morti da amianto: gli imputati sono lo svizzero Stephan Schmidheiny, 64 anni, e il belga Jean Louis Marie Ghislain De Cartier De Marchienne, 89 anni, ritenuti responsabili dell'Eternit.

La Procura di Torino procede per i danni provocati - secondo l'accusa - dall'amianto lavorato in quattro stabilimenti italiani della multinazionale elvetica: Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli).

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