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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Collegno / Via Edmondo De Amicis

Uccise il padre violento a Collegno con 34 coltellate: nuovo processo per Alex Pompa

Accolte parzialmente le richieste del pubblico ministero

Il prossimo 22 febbraio 2023, Alex Pompa, ora 21enne, tornerà in aula per affrontare il processo davanti alla Corte d'Assise d'appello di Torino per l'omicidio di suo padre, Giuseppe Pompa, avvenuto nella loro abitazione di via De Amicis a Collegno. 

Il 52enne operaio venne ucciso dal figlio con 34 coltellate, utilizzando un coltello da cucina. Alex, dopo averlo ucciso, chiamò i carabinieri e confessò.  

Lo scorso 24 novembre 2021, con formula piena, Alex Pompa venne assolto dalla Corte d’Assise.

Ora il giovane, che nel frattempo sta brillantemente affrontando l'Università - e in particolar modo il corso di Scienze della Comunicazione - con voti molto alti, ora dovrà nuovamente ripercorrere tutta quella vicenda. Questo perché la Corte d'Assise d'appello ha deciso di accogliere, seppur parzialmente, le istanze del pubblico ministero, Alessandro Aghemo, che già dopo la sentenza di primo grado aveva preannunciato ricorso in appello perché, secondo la sua tesi, Alex "non avrebbe ucciso per legittima difesa".

La Corte ora ascolterà sette testimoni: tre medici legali, il medico che intervenne quella notte per constatare il decesso di Giuseppe Pompa, la madre Maria, il fratello Loris e lo zio Michele.

"Sapevamo che ci sarebbe stata questa possibilità. Ne eravamo consci perché il pm lo aveva preannunciato. Come ho detto sin dal primo momento, non è un omicidio ma un mancato femminicidio. Alex non ha mai fatto del male a nessuno. Non ha mai avuto un comportamento sopra le righe a casa, a scuola, a calcio, a catechismo, con gli amici. Un ragazzo a dir poco modello. Alex ha solamente fatto da sentinella nei confronti della madre, che ogni giorno subiva vessazioni dal padre. Noi siamo sereni e continuiamo ad avere fiducia nella giustizia anche se non sarà facile per il mio assistito, perché sarà dura dover ripercorrere, di nuovo, quei momenti così tragici e drammatici", spiega l'avvocato, Claudio Strata. 

In primo grado, il pm Aghemo aveva chiesto 14 anni di carcere. Entro il mese di aprile 2023 la sentenza. 

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