La rissa di San Sebastiano da Po era in realtà una spedizione punitiva dopo un'eredità: in 18 a processo
Tra gli imputati c'è anche la vittima
Ci sono 18 persone a processo per la rissa, che in realtà era stata una spedizione punitiva di una famiglia contro un'altra, avvenuta il 1° luglio 2018 in via Cavour a San Sebastiano da Po e in cui erano rimasti feriti anche tre carabinieri intervenuti per sedarla. Solo uno degli imputati ha scelto il patteggiamento, mentre gli altri 17 affronteranno giudizi ordinari o abbreviati. Devono rispondere, a vario titolo, di rissa, danneggiamento, lesioni e minacce. Tutti gli imputati abitano tra Lauriano e San Sebastiano da Po.
A scatenare la violenza e la devastazione era stata un'eredità di beni per 580mila euro circa, tra cui appunto la villa di via Cavour che venne devastata, insieme a una Fiat Punto, quel giorno con l'utilizzo di bastoni e accette dalla fazione che si riteneva penalizzata dall'eredità. Il proprietario, un italiano di Lauriano che oggi ha 51 anni e aveva ereditato l'immobile dalla madre, fu tra i cinque arrestati dai carabinieri e venne condannato con gli altri per resistenza nel successivo processo con rito direttissimo. Oggi, insieme alla moglie e alla figlia 14enne (rimasta ferita al volto nel corso dell'assalto), è parte civile nei processi ma anche imputato solo per il reato di rissa.