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Cronaca Chivasso

Troppo inquinamento: questo è il grave problema di Chivasso

Sforata la soglia massima di Pm10, Legambiente lancia l'allarme inquinamento. Il comune, dal canto suo, è conscia del problema e non scarta l'ipotesi del blocco totale

Se Torino si conferma come una delle città più inquinate dell’Italia e d’Europa, in provincia l’aria che si respira non è poi così pulita, anzi: stando ai dati riportarti dal sistema di monitoraggio della qualità dell'aria realizzato dalla Regione Piemonte, la soglia massima di concentrazione (50 µg/m3) delle PM10 a Chivasso, nel solo mese di marzo, è stata superata per ben sedici volte, un dato allarmante considerando che per legge tale soglia non può essere superata per più di 35 volte nell’anno civile. E dire che tra i 30-50 µg/m3 la qualità dell’aria è considerata moderatamente buona e dunque non ampiamente respirabile. Per ben quattro volte invece la concentrazione è stata tale da sfondare il tetto massimo dei 75 µg/m3, un livello definito come totalmente insalubre (nei giorni 2,14,15 e 16 marzo) raggiungendo la soglia massima dei 106 µg/m3.

In città il tema dell’ambiente è stato toccato marginalmente in campagna elettorale anche se sarà uno dei problemi principali nel prossimo futuro: a livello comunale sono poche le contromisure prese per arginare tal inquinamento, basti pensare che è in vigore un’ordinanza del 2007 che vieta la circolazione dei veicoli non ecologici, dal lunedì al venerdì, per veicoli a benzina con omologazioni precedenti all'Euro1 e veicoli diesel con omologazioni precedenti all'Euro 2, quando in altri comuni (come Settimo, Torino, Grugliasco e Rivoli) da più di due anni è in vigore un altro ordinanza della Provincia che limita l’uso di veicoli Euro2 di più di dieci anni, ordinanza che la giunta Matola decise di non adottare per via della crisi economica.

Interpellato in merito, ecco le parole di Diego Cena di Legambiente: “Da anni ormai, i dati sull’aria che respiriamo nella nostra città sono sempre più drammatici, ben oltre i limiti massimi consentiti per legge, specialmente per alcuni pericolosi inquinanti come le polveri PM 10. Di fronte a una tale situazione, le amministrazioni che si sono succedute nel tempo non hanno fatto praticamente nulla, né per ridurre il traffico, né per chiedere delle compensazioni ambientali ai maggiori responsabili dell’inquinamento. Anzi, si è continuato a concedere nuove autorizzazioni per impianti altamente inquinanti, come la centrale a olio di palma che sta per entrare in funzione al Pichi. Speriamo che la nuova amministrazione si impegni per una diversa politica per i trasporti e la mobilità nella nostra città, per porre fine all’insediamento di impianti che emettono veleni e, tra le altre cose, per chiedere che la Edipower realizzi finalmente le compensazioni ambientali che le sono state richieste a suo tempo, ormai parecchi anni fa”.  

Il problema di Chivasso: l'inquinamento



Massimo Corcione, vicesindaco di Chivasso con delega anche ad ambiente ed ecologia, interpellato a riguardo ha risposto: “Il problema dell’inquinamento esiste ormai da parecchi anni, non si scopre oggi, e l’allarme era stato lanciato anche alle precedenti amministrazioni che hanno tentato di contrastarlo, nei limiti imposti dal bilancio, con gli incentivi per il Gpl: Chivasso paga purtroppo una posizione geografica a conca e ben poco arieggiata ma per sopperire a tal problema stiamo studiando un’implementazione della aree verdi ed anche una revisione delle precedenti direttive comunali in merito alla restrizione del traffico, oltre alla limitazione di alcune categorie di veicoli. Una grande responsabilità va anche alle caldaie dei condomini e questa amministrazione si muoverà anche in tal direzione ma è già attiva nella lotta all’inquinamento che deve essere fatta con la partecipazione di tutti, perciò ho già provveduto ad effettuare una consulta delle associazioni ambientaliste presenti sul territorio in modo da coordinare al meglio le prossime mosse”.
 

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