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Cronaca

"Lezioni di mafia"a Prix Italia: come la tv educa alla legalità

Prix Italia, aperto a Torino lo scorso weekend, ha visto la presentazione di un cartone animato su Don Pino Puglisi, prete siciliano ucciso dalla mafia, e "Lezioni di mafia", erede diretto del programma ideato da Falcone

 

Prix Italia, quest'anno, ha rivolto la propria attenzione alla lotta alle mafie. "Capire e conoscere ma anche far capire e far conoscere - ha detto la presidente Rai Anna Maria Tarantola aprendo i lavori - questo è il ruolo primario dei media di servizio pubblico perché attraverso l'informazione, l'intrattenimento e l'educazione informale si può favorire la costruzione di modelli positivi di cittadinanza e di valori; il vaccino che può impedire all'organismo sociale di ammalarsi". Davanti ai rappresentanti di 100 organismi radiotelevisivi, che saranno in gara con 300 programmi, Tarantola ha definito il Prix Italia "una grande finestra sulla creatività internazionale, un luogo di incontro e di dialogo, dove possono nascere idee e progetti, ma anche, e forse soprattutto, il laboratorio della qualità".
 
Anche per il ministro Anna Maria Cancellieri, impegnata in una lectio magistralis, "la tv ha una funzione fondamentale perché può comunicare, può formare le coscienze, può spiegare i fatti, aiutare la gente a comprendere e può far crescere i giovani nella cultura della legalità. Il servizio pubblico più che mai deve impegnarsi suo grandi temi dell'etica". A chiudere la prima giornata il concerto di gala con l'orchestra sinfonica della Rai diretta dal maestro Jurai Valcuha. Presenti, oltre a Cancellieri e Profumo, anche il ministro del Welfare Elsa Fornero.
 
"La situazione è simile ai tempi del maestro Manzi: perché allora c'era la necessità di alfabetizzarsi, oggi il Paese ha bisogno di essere alfabetizzato al sistema multiculturale che caratterizza l'Unione Europea. Oggi c'é un eccesso di informazione, il tema vero è avere strumenti per organizzarla". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, nel corso di un dibattito al Prix Itali su 'Istruzione e servizio pubblico', moderato dall'ad di Rai World, Claudio Cappon. Presente anche il presidente della European Broadcasting Union, Jean Paul Philippot. "Il servizio pubblico oggi - ha spiegato - ritrova un nuovo significato perché con le tecnologie digitali può avere un'interazione con il cittadino. La missione del servizio pubblico è coinvolgere il cittadino per costruire una democrazia sana".
 
Iniziando dai bambini, con il cartone animato su Don Pino Puglisi, rappresentato come un personaggio buffo, incurante dei pericoli che corre. Un omaggio che arriva a 19 anni dalla sua morte (ricordata ieri a Palermo) e nell'anno della beatificazione proclamata a giugno da Benedetto XVI. 'La missione di 3P' (così veniva chiamato il prete) racconta in poco meno di mezz'ora l'impegno dell'eroe palermitano nei confronti dei ragazzi del quartiere Brancaccio. Una storia di equivoci, a tratti divertente, che racconta il coraggio di Don Pino nello strappare al boss del quartiere due giovani per portarli nel centro Padre Nostro da lui fondato. Una storia che si chiude con la morte del prete, ucciso sotto casa nel giorno del 56/o compleanno, ma la morte, con delicatezza, non viene mostrata ma è percepita per lo sconforto che ciò provoca nei suoi seguaci.
 
"Ho ritenuto un obbligo morale, come parlermitana, raccontare la storia di padre Puglisi, un sacerdote mandato in trincea e assassinato proprio perché aiutava i ragazzi a tirarsi fuori da situazioni difficili – spiega la regista Rosalba Vitellaro, autrice anche di un precedente cartoon Rai su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino - non si tratta di una favola, ma di una storia che ha preso spunto da alcuni episodi reali". Vitellaro firma anche la sceneggiatura insieme ad Alessandra Viola e Valentina Mazzola. Musiche e arrangiamenti sono di Michele Amadori. A prestare le voci ai protagonisti del film, gli attori Leo Gullotta, Donatella Finocchiaro e Claudio Gioé. Il cartoon, coprodotto da Rai Fiction e Larcadarte in collaborazione con il Ministero dell’Interno - PON Sicurezza, andrà in onda - come ha ricordato Luca Milano di Rai fitcion, presente in conferenza stampa con il dirigente di polizia, Maurizio Masciopinto - "prima su Rai2 e poi su Rai Yoyo e Rai Gulp". Milano ha poi annunciato che "la collaborazione con Larcadarte proseguirà con un cartone animato dedicato al tema del diritto di cittadinanza".
 
Si pensa anche ai più grandi: inizia stasera su Rai Storia "Lezioni di mafia", una serie in 12 puntate di Pietro Grasso, Giuseppe Giannotti e Davide Savelli, scritta con Alessandro Chiappetta e Aldo Pecora, regia di Graziano Conversano, in onda ogni lunedì alle 23 (replica domenica alle 20,30). "Un programma a cui la Rai tiene molto - ha detto la presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, intervenuta oggi alla presentazione della serie nell'ambito del 64/o Prix Italia - perché crediamo molto in una cultura della legalità che fondamentalmente vuol dire cultura della qualità. Tarantola ha ricordato come il procuratore Grasso, all'invito della Rai di fare il programma, abbia risposto: "Non è che lo voglio fare, lo devo fare".
 
"Lezioni di mafia", fortemente voluto dal Direttore di Rai Educational, Silvia Calandrelli, si ispira direttamente alle "Lezioni di mafia" ideate nel 1992 dal direttore del Tg2 Alberto La Volpe assieme a Giovanni Falcone. Grasso ha ricordato di aver partecipato a quelle lezioni del 1992. "Ho apprezzato molto la volontà di La Volpe di fare quel programma poco dopo la strage di Capaci e con una sedia vuota in scena, quella di Falcone. Io continuo a credere, come Falcone, che di mafia bisogna parlare perché bisogna conoscerla, il silenzio è il loro ossigeno". A far da cornice alle lezioni di Grasso è l'Aula Magna della Suprema Corte di Cassazione, a Roma, dove si svolge l'inaugurazione dell'anno giudiziario. Ognuna delle 12 puntate affronta un tema specifico, per esempio donne e mafia, mafia e religione, la storia della Cupola, i pentiti, il maxi-processo, stragi e depistaggi. Da Palermo, capitale della Mafia, il racconto si allarga al resto dell'Italia e del mondo, mostrando, grazie anche all'ausilio dei repertori video delle Teche Rai, tutte le connessioni internazionali di una "holding" del crimine dai fatturati in perenne crescita.
 
 
 
 
 
 
 
 

 

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