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Cronaca Chiomonte

No Tav, sale la tensione a Chiomonte: 15 giovani denunciati

Sulle strade di accesso alla Maddalena restano le barricate. Soltanto in alcune punti aperti dei varchi per consentire il transito dei residenti. "Si respira una buona aria" dicono i No Tav

E' passata tranquilla la terza notte di presidio degli attivisti del movimento No-Tav in località La Maddalena, a Chiomonte, dove è previsto l'inizio dei lavori per il tunnel geognostico propedeutico alla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. Dopo la prima notte ad alta tensione i manifestanti rimasti nella zona, monitorati a distanza dai Carabinieri, sono stati circa una decina e hanno continuato a presidiare l'area allo scopo di mobilitare più persone nel caso arrivino le imprese costruttrici e le forze dell'ordine. Dure critiche nel frattempo ai No tav dal mondo politico piemontese.

Nella mattinata invece alcuni manifestanti con un camper messo di traverso sulla strada hanno creato una sorta di casello artigianale in modo da poter decidere chi può accedere e chi no al presidio: 15 giovani appartenenti alle frange anarco-insurrezionaliste torinesi sono stati identificati dai Carabinieri e saranno denunciati in stato di libertà. Le ipotesi di reato sono di interruzione di pubblico servizio, resistenza e occupazione abusiva di suolo pubblico. I manifestanti sono arrivati stamani, aggiungendosi alla decina di attivisti del movimento No Tav già presenti per il presidio di sorveglianza notturna dell'area.  I Carabinieri, avvisati dell'interruzione di via dell'Avana, hanno cercato di dissuaderli dall'intenzione di bloccare la strada, ma loro si sono rifiutati di spostare il camper.

Sulle strade di accesso alla Maddalena restano le barricate realizzate due notti fa dai manifestanti per impedire l'accesso alla baita costruita dai No-Tav. Soltanto in alcune barricate sono stati aperti dei varchi allo scopo di consentire il transito dei residenti. L'area della Maddalena di Chiomonte è stata ribattezzata dai manifestanti "Libera Repubblica della Maddalena".

"Qui proseguono i lavori per rinforzare le barricate, continuano ad andare e venire persone anche da fuori valle. Si respira una buona aria - dicono i No Tav - cominciano a svilupparsi momenti di socialità e umanità che contraddistinguono la vita dei nostri presidi. Il clima accompagna e il cielo stellato contribuisce a creare un atmosfera magica. Siamo qui alla "reception" presso la barricata della centrale, dietro una barriera di materiale improbabile assemblato con creatività e convinzione".

Sul loro sito i No Tav ripropongono tutti i dubbi sulla linea Torino-Lione: "Per gli addetti ai lavori sono cambiati molti dettagli, ma nella sostanza, nell’economia  e nel senso del progetto non è cambiato nulla. Si tratta sempre di una opera faraonica e gigantesca, che prevede per la prima volta in Italia la realizzazione di un secondo megatunnel ferroviario accanto a quello esistente e funzionante. Un’opera che costa più del Ponte sullo Stretto per necessità di traffico molto minori".

"Quando nascono situazioni di violenza mi preoccupo": così don Luigi Ciotti, di Libera, commenta le manifestazioni No Tav in Valle di Susa. "Le pietre contro gli operai, che sono lì per guadagnarsi il pane quotidiano, diventano preoccupanti", dice il sacerdote. "La Valle di Susa, giustamente, rivendica i propri diritti. Ma bisogna cercare strade diverse. Io sono sempre per il dialogo. E chi di dovere - conclude - deve creare dei percorsi di dialogo. Mi rendo conto che non è facile. Ma è necessario".

NO TAV 2005-2011: STORIA DEL MOVIMENTO

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