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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Ex Provincia, precari disoccupati in catene: "Proroga dei contratti"

Dovrà essere il governo, attraverso una deroga al patto di stabilità, a modificare la condizione dei 22 precari dell'ex Provincia che, al momento restano disoccupati

Catene e striscioni per avere certezze sul proprio futuro. Si sono presentati così, in serata, alcuni dei 22 precari dell'ex Provincia di Torino, attualmente disoccupati a causa dei tagli effettuati a seguito dell'ingresso della Città metropolitana, riunita nel primo consiglio proprio durante la protesta in piazza Castello.

Un futuro senza luce quello che attende i 22 precari dell'ex Provincia, senza nessuna possibilità di ricollocamento - ci spiega Francesco Candido, rsu Fp-Cgil - a patto che non venga rinnovato il contratto alle dipendenze della new entry Città metropolitana. A segnare le sorti dei precari, il patto di stabilità, sforato dall'ex Provincia nel 2014 a causa della scelta di finanziare gli interventi urgenti e indispensabili che hanno segnato il territorio negli ultimi mesi (non ultima la messa in sicurezza di alcune aree per salvaguardare le stesse dal pericolo alluvioni).

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Protesta precari ex Provincia

E per un patto non rispettato ecco che incombono le sanzioni, con tanto di taglio ai servizi pubblici e licenziamento dei contratti a termine. "Chiediamo che vengano prorogati i contratti dei lavoratori precari - affermano i sindacati a difesa dei lavoratori precari - anche usufruendo della norma specifica che ne consente il rinnovo previo spostamento ai Centri per l'Impiego".

Sul fronte istituzionale il sindaco, nonché presidente della Città metropolitana Piero Fassino, si dice pronto a trattare con il governo: "Abbiamo chiesto che non si applichino agli enti nuovi le sanzioni che maturano per gli enti disciolti - ha affermato in conferenza stampa - e il governo ha accettato di inserire nella conversione in legge del milleproroghe un suo emendamento che congela le sanzioni".

Resta da capire, tuttavia, cosa succede nel frattempo, con i 22 precari ufficialmente a casa e senza lavoro. Per loro la speranza è appesa a un atto amministrativo che - conclude Fassino - dovrebbe chiarire al più presto la loro posizione.

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