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Cronaca Centro / Piazza della Repubblica

Porta Palazzo dà i numeri. E i segni: meno vendite e parcheggi

Un recente studio su Porta Palazzo ha individuato alcune delle criticità della zona. In piazza della Repubblica è difficile trovare un posto dove lasciare l'auto e non mancano i problemi legati alla crisi

 

I numeri parlano chiaro. Insicurezza, mancanza di parcheggi e il duro rapporto con la crisi sono i problemi principali di Porta Palazzo secondo gli stessi ambulanti e commercianti. Dati raccolti all'interno di un volume che racconta la storia, i pregi ma anche le note dolenti del mercato più grande d'Europa. Secondo la maggior parte degli intervistati la piazza non sarebbe sicura. Colpa del viavai degli spacciatori e degli scippi, sempre più frequenti nonostante i tempestivi interventi delle forze dell'ordine. Addirittura un 84% delle persone sottolinea come piazza della Repubblica sia “un luogo pericoloso dove fenomeni di criminalità e delinquenza accadono frequentemente”. Ma non tutti la pensano così. Un'altra fetta ritiene che Porta Palazzo non sia un posto insicuro. “Colpa del pregiudizio che alla fine non avrebbe riscontro nella realtà”.

Ma per gli ambulanti i mal di pancia ci sono e arrivano dai continui furti, dalla presenza di tossicodipendenti e zingari e dalle grane provocate da anarchici e venditori abusivi. “Dati veri che raccontano cosa non funziona in questa piazza – spiega Giuseppe Bellia, presidente dell’associazione per la rinascita di Porta Palazzo -. Problemi che se non curati potrebbero presto esplodere e diventare delle autentiche grane”. Ma delinquenza e criminalità non sono l'unico neo di Porta Palazzo.

Anche la mancanza di parcheggi fa storcere il naso ai cittadini. Dal 46 al 58% degli intervistati hanno dichiarato grosse difficoltà a trovare un posto dove lasciare l'auto. “Il rischio di prendere una multa è reale – racconta Mario, un cittadino della zona -. E tutto perché molte aree di sosta sono ancora inutilizzabili”. La pulizia del mercato l'altro punto individuato dai commercianti. Anche se sono in pochi a sottolinearlo. Da non dimenticare la crisi che porta molte persone, soprattutto i più anziani, a comprare solo il minimo indispensabile per la sopravvivenza. Una patata bollente che ha già costretto diversi ambulanti a tirare i remi in barca.

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