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Cronaca via Aglietta

Università per detenuti, alle "Vallette" si studia per la laurea

Inizia ufficialmente il sedicesimo anno di vita del Polo Universitario per studenti detenuti. Attualmente gli studenti iscritti sono 27, di cui 19 in Scienze Politiche e 9 in Giurisprudenza

Questa mattina è stato inaugurato l'anno accademico 2013/2014 del Polo Universitario per studenti detenuti, giunto al sedicesimo anno di attività.

Il Polo si pone in linea di continuità con l'attività svolta sistematicamente fin dall'inizio degli anni Ottanta dalla Facoltà di Scienze Politiche per garantire ai detenuti iscritti ad essa l'esercizio del diritto allo studio. La Facoltà, sollecitata a rispondere alla richiesta avanzata soprattutto dai detenuti “politici” di poter riprendere gli studi universitari interrotti, decise d'istituire una Commissione Studenti Detenuti, formata da docenti e da personale amministrativo, per far fronte a problemi nuovi per le istituzioni interessate. Nel corso degli anni essa avviò anche iniziative rivolte più in generale ad altri detenuti, con seminari e indagini su temi proposti dagli stessi.

Esauritasi la fase in cui a usufruire della tutorship della Facoltà erano soprattutto i detenuti “politici”, si delineò la possibilità di una svolta che mirasse a favorire un percorso di risocializzazione attraverso lo studio universitario per quanti avessero titolo e interesse ad iscriversi all’Università. Fu istituita all’interno della Casa Circondariale una sezione per gli studenti universitari, in cui creare un ambiente idoneo allo studio, all'incontro con i docenti, alla circolazione del materiale didattico.

Nato ufficialmente nel 1998, all'iniziale Scienze Politiche si affiancò anche Giurisprudenza.

Attualmente gli studenti iscritti al Polo sono 27 (di cui 22 nella Sezione “dedicata”, opportunamente organizzata per favorire lo svolgimento delle lezioni e lo studio) ed altri 5 presenti in altre sezioni o che godono di misure alternative, ma continuano gli studi intrapresi. Dei 27 studenti, 19 seguono percorsi in Scienze politiche e sociali, 9 in Giurisprudenza.

Per l’occasione il Prof. Avv. Carlo Federico Grosso, Professore Emerito di Diritto Penale dell’Università di Torino, ex Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ha tenuto la  lectio magistralis su “Prospettive di riforma del sistema delle pene: il carcere come extrema ratio”. Sono ancora intervenuti il rettore Gianmaria Ajani, il vicesindaco di Torino Elide Tisi, il vicepresidente della Compagnia di San Paolo Luca Remmert, il Provveditore Regionale dell’Amministrazione penitenziaria Enrico Sbriglia e la Garante per i diritti delle persone private della libertà personale Maria Pia Brunato.

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