Gli agenti di polizia penitenziaria hanno le tute, ma restano sempre senza abbigliamento. Nonostante gli appelli degli anni precedenti, continuano a esserci forti carenze nella fornitura di vestiario. Almeno questa è la posizione dell'Osapp, che anche quest'anno ha scritto al direttore generale delle risorse e al capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.

Da svariati mesi "a fronte - dice il segretario generale Leo Beneduci - delle crescenti doglianze degli addetti del corpo, le uniche ed assai “scarse” comunicazioni ricevute da parte dell’Amministrazione penitenziaria centrale hanno riguardato l’appalto per la fornitura di svariate migliaia di tute di servizio e non anche, ad esempio, la fornitura di calzature ovvero, di camicie, cinture e di altri effetti anche e da tempo carenti in quanto appartenenti anch’essi alle previste e normali dotazioni da innovare dopo adeguati periodi di utilizzo e come non avviene più da troppo tempo. Inoltre, alcuna concreta notizia riguarda, a oggi, la fornitura delle nuove insegne di ruolo-qualifica, a mente della normativa e del decreto interministeriale oramai vigente da quasi due anni e malgrado gli altri corpi e non la polizia penitenziaria, abbiano puntualmente provveduto alla necessaria sostituzione delle vecchie insegne".

Beneduci chiede "un integrale rinnovo di quanto tuttora in uso, per la gran parte usurato, tenuto insieme a forza di rammendi, toppe e tinture che nulla hanno a che fare con un degno abbigliamento di appartenenti a un corpo di polizia".