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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Campidoglio / Corso Svizzera

La pista ciclabile è di nuovo chiusa: "Le bici costrette a lasciare il posto ai tossici"

Siringhe e fazzoletti sporchi di sangue. Ma di ciclisti neanche l'ombra. Tutta colpa della caduta di un albero che ha costretto i custodi della pista a chiudere di nuovo il cancello

Inaugurata due anni fa la pista ciclabile dell’area Birago di Vische è tornata off-limits agli amanti delle due ruote. Da quindici giorni circa chi decide di percorrere la stradina che costeggia la Dora e l’ospedale Amedeo di Savoia rischia di trovarsi di fronte una sgradita sorpresa. Dopo pochi metri e altrettanto poche pedalate dall’ingresso presente su corso Svizzera appare alla destra del ciclista un enorme cancello chiuso con tanto di lucchetto. 

La colpa – ha spiegato il presidente della circoscrizione Quattro Claudio Cerrato – sarebbe da attribuire alla caduta di un albero. Un cedimento causato da uno dei recenti temporali estivi che ha costretto i custodi ad interromperne l’attraversamento. Il tutto per meri motivi di sicurezza. Un imprevisto, l’ennesimo, per una pista che nel passato ha creato più di un problema ai residenti della circoscrizione Quattro. Dalla continua presenza dei tossici e dei vagabondi passando per un’inaugurazione che sembrava non dover arrivare mai.

E a far preoccupare è proprio il via vai dei tossici che hanno trasformato il sentiero in una narcosala a cielo aperto. Le siringhe, gli involucri di plastica e i fazzoletti sporchi di sangue presenti tra un’aiuola e l’altra non lasciano alcun dubbio. Un’opera costata la bellezza di 340mila euro dove sono presenti anche 341 nuovi alberi e 1800 arbusti.  “Speriamo che quel tratto venga presto messo in sicurezza – spiega Gloria, una ciclista-. Per il bene nostro e di tutti quelli che vogliono andare in giro in bici”.

Corso Svizzera. Pista ciclabile chiusa

Ma le sorprese per i visitatori non sembrano finire. Oltre l’invalicabile cancello è possibile notare un cartello che indica un numero di telefono da chiamare in caso di chiusura. “Ho provato più di una volta a comporre quel numero ma è sempre occupato – spiega uno dei ciclisti -. Abbiamo aspettato tanto per poter utilizzare questa ciclabile e a quanto pare ci toccherà pazientare ancora molto prima di poterla utilizzare nuovamente. Se quel tratto è davvero pericoloso mi chiedo perché accorgersene una volta finiti i lavori e non prima”. 

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