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Cronaca

Ecco i dati dei piemontesi: 5.2 miliardi per il gioco d'azzardo

Con la crisi il gioco d'azzardo prolifera. Nel 2011 sono stati spesi 5.2 miliardi di euro per il gioco d'azzardo. Sempre più numerose le slot, il quartiere di Torino dove ce ne sono di più è Aurora

5.2 miliardi di euro investiti nel gioco d'azzardo: una cifra impressionante, che dimostra come pur nella crisi (anzi, soprattutto nella crisi) i piemontesi giochino sempre di più. La cifra si riferisce al 2011, e focalizza su Torino ben 400 milioni di euro mandati nelle casse del gioco d'azzardo.

I dati sono emersi dalla ricerca presentata questa mattina in Commissione comunale Legalità e Contrasto dei fenomeni mafiosi, curata da Seldon: il mercato del gioco d'azzardo a Torino si rivela così per quello che è, e per il giro incredibile di affari che mobilita.

Ma chi gioca di più? L'indagine analizza le fasce (il 25,9% dei bambini fra i 7 e gli 11 anni ha giocato almeno una volta), anziani (un quarto dei pensionati fra i 65 e i 75 anni è un giocatore), distinguendo anche tra i ludopatici accertati (800mila) e i giocatori occasionali (32 milioni).

Da quello che emerge, però, il gioco prende sempre più gente, con un il conseguente aumento della spesa. Si è passati dai 30 miliardi di euro del 2005 agli 80 del 2011, con entrate per i concessionari e l'erario passate dai 10 miliardi di euro del 2005 ai 19 del 2011.

Su Torino, si evince che il 92,4% dei 1590 locali con apparecchi da intrattenimento (slot machine e video lottery terminal) si trova ad una distanza inferiore ai 500 metri rispetto ad una scuola: una distanza a rischio, specialmente per i minori; si osserva poi che il 68% dei negozi che acquistano oro "usato" si trova a meno di 100 metri da un locale dove sono presenti slot e VLT, il 94% a meno di 200. Insomma, un mix che può avere effetti sempre più gravi. Sul territorio, la situazione peggiore è nelle circoscrizioni Sei e Sette, dove si registra la maggiore diffusione di slot: maglia nera è il quartiere Aurora, da sempre il più povero della città. Dove si sta meglio, invece, le slot arrivano meno: nelle Circoscrizioni Uno, Due e Otto si registra la minore penetrazione delle macchinette per scommesse.

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