Il Piemonte si candida a ospitare il polo di fusione nucleare
Il presidente Sergio Chiamparino: "Il polo potrebbe nascere nella zona di Casale Monferrato"
L'Italia si è candidata ufficialmente a ospitare un polo scientifico tecnologico tra i più avanzati al mondo per la fusione nucleare e il Piemonte è in prima fila per diventarne la sede. Si tratta di un progetto da 500 milioni di euro e oltre 1.800 addetti, già sul tavolo di Miur e Mise, e potrebbe nascere proprio qui.
A sostenere il progetto Enea, Regione Piemonte e Unione Industriale di Torino. "Sarebbe un peccato si facesse in un altro Paese - ha detto il presidente di Enea, Chicco Testa - , perderemmo un'occasione. La comunità scientifica italiana, se si realizzerà qui, continuerà a essere tra i leader nel campo della fusione",
Il Dtt, Divertor Tokamak Test Facility, così è nominato il progetto, sarà finanziato attraverso il piano Junker, mentre il resto dei fondi arriverebbe da contributi dei ministeri, di partner cinesi e con fondi regionali. "Abbiamo avanzato la candidatura ufficiale della Regione Piemonte a ospitare il progetto "Divertor Tokamak Test Facility" - ha detto Sergio Chiamparino - realizzando, nella zona di Casale Monferrato, un polo scientifico tecnologico tra i più avanzati al mondo per la fusione nucleare.
La nostra regione può essere considerata la sede naturale per un progetto di questa portata, per la presenza logistica, di infrastrutture e centri di ricerca pubblici e privati di eccellenza, come Università di Torino e Politecnico. Siamo pronti a fare la nostra parte, iniziamo da oggi una campagna di lobbying democratica perché il progetto sia sostenuto dal governo e si localizzi nella nostra regione"