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Cronaca Centro / Piazza Palazzo di Città

Nascono i progetti di "autorecupero", alloggi per 540 famiglie

Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune Maurizio Marrone ha presentato una mozione per chiedere il recupero di alcuni edifici abbandonati. Un piano casa per cinquecento famiglie

“L’esempio dato dal comitato dei Senza Fissa Dimora torinesi che ha completamente rimesso a nuovo e abitato il rudere olimpico di via Bizzozero dando vita all’Osa Lingotto, dimostra che anche nella nostra Regione è tempo di avviare l’autorecupero”. Parole del capogruppo di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone che ieri ha presentato in Comune il suo progetto per il recupero degli edifici abbandonati.

Stabili dimenticati o soggetti alle occupazioni di sbandati. Stabili che potrebbero tornare utili per le famiglie sfrattate o tutte quelle persone che non hanno un tetto sopra la testa. In una dettagliata Mozione il consigliere Marrone ha portato alla luce problemi già trattati, come quelle delle 800 case popolari vuote e in attesa di un futuro. Di queste 400 bloccate e in attesa di assegnazione” In parte a causa dei lavori di ristrutturazione e in parte perché non rispondono alle esigenze di alcune famiglie.

Ma quali sono gli edifici in questione? Eccovi un elenco documentato. Si va dalla ex sede della polizia municipale di via Giolitti passando per la Cavallerizza Reale, il basso fabbricato di via Baltimora, l’ex anagrafe canina, gli immobili municipali di corso Umbria e via Pinelli, l’ex Depositeria comunale, l’ex Delta house, l’edificio di via Pozzo, le Cascine Bellacomba e Mirafiori, l’ex scuola Ambrosiani, la palazzina di strada Basse di Stura, la bocciofila Due Pini, l’ex Ca’ Neira di via Zandonai, il complesso di via Borgoticino, Villa Capriglio e l’ex scuola di strada Mongreno.

“Presenteremo una mozione per impegnare il vicesindaco Tisi a realizzare attraverso il modello dell’autorecupero un piano case popolari immediato e a costo zero – aggiunge Marrone -. Daremo così alloggi per 540 famiglie in emergenza abitativa e saranno poi gli stessi occupanti a restaurarli con il proprio lavoro”. Qualche critica, però, arriva da Atc. “L'autorecupero è una buona sperimentazione – spiegano da corso Dante -. Ma per certe ristrutturazioni, vedi gli impianti, dobbiamo garantire la sicurezza delle famiglie con interventi certificati. E non va dimenticato che servono risorse per mettere gli alloggi in sicurezza e costruirne di nuovi”.

Piano autorecupero edifici comunali

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