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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Barriera di Milano

La rivolta della Barriera, 301 firme contro spaccio e degrado

Il comitato spontaneo Torino Nord Barriera di Milano ha presentato al diritto di tribuna la petizione per chiedere controlli e maggior sicurezza

Una raccolta firme, l’ennesima, per cacciare via i pusher e i delinquenti dagli angoli delle strade. Da corso Vercelli, da via Leinì, da corso Giulio Cesare. E’ questa l’ultima iniziativa del comitato spontaneo Torino Nord Barriera di Milano, cuore pulsante della vecchia Barriera. Stufi del continuo degrado del quartiere, delle quotidiane risse per il controllo del territorio e del via vai di tossici e venditori di morte i residenti hanno deciso di tornare in Comune di Torino, avvalendosi del diritto di tribuna, per presentare le 301 firme raccolte nelle ultime settimane.

Ogni sera, del resto, lo spettacolo a cui si può assistere non è certo dei migliori. I pusher già dalle ore 20.30 si presentano puntuali agli incroci con via Rondissone, via Desana e via Lauro Rossi, giusto per citare alcuni casi. Attendono pazientemente i clienti, nascondono le dosi sotto le auto o in mezzo alle aiuole. Quando passa una voltante di servizio cominciano ad urlare per avvertire i loro “colleghi”. Poi si volatilizzano ma è una pace che dura solo pochi minuti. Appena la polizia si allontana ritornano immediatamente sul posto. Così ogni notte. Una condizione di vita che ha finito per sfiduciare molti residenti che ormai faticano a credere in un cambiamento.

“Siamo veramente preoccupati – spiegano i firmatari della petizione -. Sono anni che ci lamentiamo e sempre per gli stessi problemi. Eppure nulla sembra voler cambiare in meglio, anzi”. Tante le richieste: maggiore sicurezza, più controlli contro gli scippatori e la chiusura dei locali che tengono aperto tutta la notte diventando ricettacolo di ubriaconi, violenti e delinquenti. “Le istituzioni conoscono benissimo questa zona e sanno cosa accade di sera – rincara la dose Angelo Martino, presidente del Ccst -. Negli ultimi anni abbiamo raccolto circa mille firme. Volevamo far sentire la nostra voce ma alla fine abbiamo capito che siamo proprio noi gli unici a non essere protetti dalla legge”.  Nel quartiere uomini e donne non possono neanche più uscire di casa dopo le sette di sera, per paura di subire una rapina da parte di tossici di passaggio. “Qui va sempre peggio – conclude Martino – e il guaio è che siamo gli unici a lottare”.

301 firme contro lo spaccio

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