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Cronaca

Da Torino partite le perquisizioni contro i componenti dei P38-La Gang, la band pro Brigate Rosse

Il quartetto, tutto indagato per istigazione a delinquere, si è già sciolto dopo le polemiche

Nella mattinata di oggi, venerdì 25 novembre 2022, i poliziotti della Digos e i carabinieri del Ros di Torino, in collaborazione con i colleghi di Bologna, Bergamo e Nuoro (nelle cui province vivono gli indagati) hanno eseguito perquisizioni nei confronti del quattro componenti del gruppo trap P38-La Gang, che devono rispondere di istigazione a delinquere. L'inchiesta era stata aperta, in seguito alla scoperta di video e testi su internet da parte degli investigatori, dai pm Enzo Bucarelli e Paolo Scafi della procura del capoluogo piemontese e ha successivamente assorbito i fascicoli aperti da quelle di Reggio Emilia e di Pescara, dove la band aveva tenuto un concerto. Nella mattina di oggi è stato sequestrato materiale informatico utile alla prosecuzione delle indagini.

La band P38-La Gang era salita agli onori delle cronache per i suoi testi in cui si inneggiava all'operato delle Brigate Rosse. I quattro componenti, che si esibivano coperti da passamontagna, sono noti al pubblico solo col nome d’arte Astore, Yung Stalin, Jimmy Pentothal e DimitriContro. Contro di loro è stata anche presentata una denuncia da Bruno D'Alfonso, carabiniere in pensione figlio di Giovanni, ucciso in uno scontro a fuoco dalle Brigate Rosse il 5 giugno 1975 ad Acqui Terme, alla cascina Spiotta per la liberazione dell’industriale Vittorio Vallarino Gancia, morto lo scorso 13 novembre. Dopo la bufera mediatica che si era scatenata contro di loro, i quattro sui social avevano annunciato lo scioglimento per poi ritrattare e dire che si era trattato di uno scherzo.

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