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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Mirafiori Sud / Corso Unione Sovietica, 655

Maxi perquisizione al campo nomadi "Sinti": sequestrate armi, gioielli e moto

Durante le operazioni svolte dai carabinieri sono state sequestrate armi, scanner, gioielli, camper, moto, targhe false ed altri beni

Fucili, pistole, mannaie, gioielli, orologi, televisori, scanner ed oltre 20mila euro in contanti. E' questa la refurtiva che i carabinieri della Compagnia di Mirafiori hanno sequestrato al campo nomadi "Sinti", in corso Unione Sovietica 655, a seguito di un decreto emesso dalla Procura della Repubblica di Torino.

Un dispiegamento di 160 carabinieri ha fatto irruzione nella nottata di ieri presso il campo - si tratta di un campo comunale autorizzato in piena regola - perlustrando a tappeto l'intero appezzamento. In totale sono state 115 le persone perquisite su 140 abitanti del campo: si tratta delle maggiori famiglie sinte piemontesi, già conosciute alle forze dell'ordine per numerosi precedenti criminali.

Molti dei beni preziosi sono stati rinvenuti - monete antiche, contanti, gioielli - all'interno delle abitazioni, mentre le armi e gli scanner erano nascosti o sotto i tombini o all'interno dei canali di scolo e delle fogne. Gli scanner venivano utilizzati prettamente per le comunicazioni sensibili all'interno del campo e per intercettare le frequenze emesse dalle radio delle forze dell'ordine. I fucili - rubati il 29 novembre a Moncalieri - erano nascosti, invece, all'interno della cabina dell'Iren presente all'interno dello stesso campo.

Malgrado i perquisiti rivendichino la paternità dei beni sequestrati - soprattutto quelli preziosi - i militari hanno motivo di credere che, invece, questi siano provento di furto, poichè i soggetti sono sconosciuti al fisco ed hanno dichiarazioni dei redditi pari a zero.

"Siamo stufi di dover continuare ad assistere ad episodi come quelli di ieri - afferma il capogruppo della Lega Nord Fabrizio Ricca -. Dopo le perquisizioni che hanno permesso il ritrovamento di armi e  merce rubata nel campo di corso Unione Sovietica, rimane ben poco da dire, soprattutto a chi, ancora oggi, tenta, invano, di far credere ai Torinesi che i nomadi non sono delinquenti".

Ora gli agenti cercheranno di capire a chi appartengano effettivamente i beni sequestrati al fine di poter disporre le denunce e gli arresti del caso.

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