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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Controlli della polizia postale, allarme pedopornografia e truffe on-line

Nel 2014 sono stati avviati numerosi controlli via web. Da segnalare anche numerosi casi di cyber bullismo e truffe ai danni delle banche

Contrasto ai crimini informatici e monetari, truffe on-line e clonazioni di carte di pagamento, lotta alla pedopornografia on line con individuazione dei minori vittime di abusi. La Polizia Postale di Torino ha reso noto i risultati  della sua attività per l’anno 2014, dati da cui emerge un maggiore impegno sul fronte del contrasto ai crimini informatici e monetari.

Per quanto riguarda la pedopornografia numerose sono state le indagini sottocopertura all’interno di canali chat solitamente utilizzati per lo scambio e la divulgazione di fotografie e video illeciti. I risultati hanno portato a 38 arresti e a 428 denunce per adescamento di minori on line, produzione, diffusione e commercializzazione di materiale pedopornografico. Nel corso dell’anno sono state 229 le denunce ricevute dagli uffici della Specialità per questo reato, 155 gli approcci avvenuti sui social network. Due gli arresti, 9 le persone denunciate, 24 le perquisizion e 380 i siti monitorati.

Per quanto riguarda i crimini informatici è stato attuato un sistematico monitoraggio della rete con riferimento agli spazi web e servizi di comunicazione on-line utilizzati dalle aeree antagoniste. In particolare il compartimento ha gestito 240 denunce per reati informatici ed indagato a piede libero 21 soggetti.

Sul reato di cyber stalking i social network sono stati i  principali luoghi virtuali utilizzati dai responsabili con 318 denunce e 79 persone denunciate. Da segnalare ancora 1025 attacchi informatici nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture, 49 intrusioni e accessi abusivi a sistemi informatici relativi a banche e 187 compromissioni da malware.

Sempre viva anche la piaga delle truffe on-line dove nel 2014 si registrano 517 denunce presentate, 265 persone denunciate in stato di libertà e zero arresti. Tra le attività d’indagine più significative è da segnalare un’articolata attività conclusasi con l’identificazione dei componenti di un sodalizio criminale che realizzava truffe su tutto il territorio nazionale in danno di strutture religiose.

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