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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Danni per 22 milioni". Si indaga sugli appalti del Passante Ferroviario

La Procura Regionale ha aperto un fascicolo sull'assegnazione di alcuni appalti, assegnati in maniera poco chiara. Il danno accertato è di 22 milioni di euro

E' stata aperta un'inchiesta sulle procedure con le quali le società del gruppo Ferrovie dello Stato hanno dato in appalto i lavori per la realizzazione del cosiddetto passante ferroviario di Torino. Nove ingegneri, all'epoca dei fatti dirigenti di società del gruppo Ferrovie dello Stato, sono stati chiamati dalla Procura Regionale della Corte dei Conti del Piemonte a risarcire un danno erariale di 22 milioni di euro accertato dagli investigatori. Un fascicolo penale aperto dalla Procura della Repubblica sull'accaduto è invece stato archiviato.

Lavori per il passante ferroviario / foto Versienti

Il passante ferroviario di Torino, che dovrebbe portare all'interramento del percorso ferroviario che attraversa la città, è solo in parte completato. Gli accertamenti della Corte dei Conti e della guardia di finanza si sono concentrati sul secondo lotto dell'opera. L'intervento è stato affidato a un'associazione temporanea d'impresa. Inizialmente, il progetto prevedeva l'attraversamento della città in superficie, ma a lavori iniziati fu deciso l'interramento di un lungo tratto, con l'avvio di un nuovo progetto che ha comportato la rescissione dei contratti in essere e la stipula di nuovi accordi, sempre con le stesse aziende appaltatrici. 

Le indagini della guardia di finanza hanno messo in mostra due studi costati in tutto 4,5 milioni di euro, i quali presupponevano un tracciato ferroviario in superficie e sono stati commissionati nonostante fosse già stata approvata la decisione di interrare l'opera. In seconda battuta, i finanzieri e la Corte dei Conti indagano sull'indennizzo di sette milioni di euro riconosciuto alle imprese appaltatrici per la rescissione del contratto originario.

Inoltre, le ricerche riguardano anche il mancato incasso di 10 milioni di euro in quanto alle società appaltatrici non fu applicata la penale prevista dal contratto per il ritardo nella consegna delle opere. Per la cosiddetta 'fase ovest' del passante, infatti, l'intervento si concluse 775 giorni oltre la data stabilita.

(fonte ANSA)

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