Scuola, davanti al Comune protestano i precari dei servizi educativi
Oggi, in piazza Palazzo di Città, erano presenti con manifesti e cartelli una cinquantina di educatrici e educatori precari rimasti senza lavoro
Con striscioni e cartelli, i "precari storici" dei servizi educativi del Comune di Torino hanno protestato oggi davanti a Palazzo civico, mentre era in corso il Consiglio comunale.
A presidiare Palazzo di Città erano presenti circa 50 educatrici e educatori. "Abbiamo superato un concorso pubblico a marzo 2015 - ha spiegato Monica Crivello, educatrice e precaria dal 2002 - eppure, proprio all'inizio del nuovo anno scolastico, siamo rimasti senza impiego perchè abbiamo maturato 36 mesi di anzianità".
Lei e tutti i precari che si trovano nella sua situazione chiedono all'amministrazione di essere stabilizzati o di ottenere un nuovo contratto a termine, derogando alla sentenza della Corte europea che pone un tetto massimo agli incarichi a tempo determinato.
"La circolare Madia del 2 settembre lo consente - conclude l'educatrice - ma il Comune di Torino ha deciso di non avvalersi di questa possibilità". Il Comune, solo alcuni giorni fa, ha annunciato un piano di assunzioni straordinario nei settori educativi per l'infanzia.
E proprio in merito a questo, c'è stato uno scontro interno alla maggioranza in Consiglio Comunale. Sel, gruppo consiliare di cui fa parte l'assessore all'Istruzione Maria Grazia Pellerino, ha presentato una mozione - successivamente respinta dalla Sala Rossa - che chiedeva di rivedere il piano di assunzioni varato dalla giunta, definendo numeri e tempi delle stabilizzazioni e adottando la circolare Madia per l'assunzione dei precari storici (oltre i 36 mesi di contratto, ndr).
"La scelta dell'amministrazione è di puntare sulla stabilizzazione dei lavoratori e non sul precariato - ha osservato l'assessore al Personale, Gianguido Passoni -, per garantire prima di tutto la continuità didattica a bambini e famiglie. Il ricorso ai contratti a termine sarà riservato esclusivamente alla copertura di malattia e maternità".