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Cronaca Barriera di Milano / Via Lombardore, 15

La banda degli artisti trasforma i cortili della Barriera di Milano

Un gruppo di giovani pittori ha riqualificato a costo zero i cortili di una palazzina di via Lombardore 15, quartiere Barriera di Milano. A capo del progetto l'artista Giuseppe Bertinatti

C’è chi dipinge da anni e chi ha appena preso in mano i pennelli. C’è chi è appena andato in pensione e chi non ha ancora compiuto i fatidici 18 anni. Siamo in via Lombardore 15 dove l’arte ha scacciato via il degrado e la paura. Una palazzina di Barriera di Milano, in passato dimenticata da tutto e da tutti, è rinata grazie all’aiuto della “banda degli artisti”, così come amano farsi chiamare loro. Sono tanti, dipingono sui muri e danno spazio alla fantasia. Sono giovani pittori che hanno trasformato un cortile e l’ingresso di un edificio in una magnifica galleria d’arte. A capo del progetto c’è Giuseppe Bertinatti, artista e papirologo di 78 anni. Un uomo che non vuole smettere di sognare e di stupire il prossimo. A cominciare dai suoi prediletti. La più piccola ha 16 anni, si chiama Alexandra. Lavora a fianco del suo maestro, lo segue passo dopo passo.

Giuseppe, o Beppe come lo chiamano gli amici, ha cambiato il modo di pensare dei suoi ragazzi. Ha dato loro in mano gli attrezzi del mestiere e ha ottenuto stima e affetto dei residenti del palazzo. Via le scritte dai muri, avanti l’arte del trompe-oeil, un genere pittorico che è in grado di ingannare l’occhio. Basta dipingere su un soggetto in modo così realistico da far sparire alla vista la parete su cui è stato dipinto. “Una specie di illusione ottica” racconta Giuseppe. Entrano al civico 15 si possono vedere i dipinti anche sul soffitto.

Ma tra le varie opere c’è persino una ricostruzione della Torino di oggi con una Mole che si spezza, chiaro segno della crisi, un uomo anziano che dopo una vita di fatiche guarda cosa è rimasto della città dove viveva. Ci sono i bambini che piangono e che si sentono smarriti, uomini facoltosi che calpestano la cultura – rappresentata simbolicamente dai giornali – e infine prostitute e immigrati che ormai si adattano a svolgere qualsiasi tipo di lavoro. “Un’opera realizzata senza chiedere un euro” tiene a precisare Beppe.

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