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Cronaca Val della Torre

Otto cani costretti a vivere nei loro escrementi: liberati e affidati a un rifugio per l'adozione

Denunciata la proprietaria

Denutriti, malati, dai ventri gonfi e con gli occhi infetti, rinchiusi tra dei box fatiscenti e una casetta di legno per gli attrezzi senza finestre o ventilazione, sommersi tra i rifiuti e le proprie feci: queste le pessime condizioni di vita di otto cani corsi liberati a fine gennaio 2019 dalle guardie zoofile dell’Oipa, in collaborazione con la polizia locale, in un allevamento abusivo a Val della Torre.

Il sopralluogo, avvenuto dopo una lunga indagine effettuata dal nucleo delle guardie zoofile dell’Oipa relativamente a degli annunci online in cui si vendevano cuccioli di razza, ha confermato i sospetti di maltrattamento: esposti al freddo ed in scarse condizioni igieniche i cani, di cui cinque adulti e tre cuccioli, anche se malati, venivano comunque fatti riprodurre per essere poi venduti. 

“La detenzione in un ambiente così insalubre ha avuto delle pessime conseguenze sulla salute di questi cani e non è stata una sorpresa scoprire che più di un cucciolo era morto per le gravi condizioni di salute, dovute ad una detenzione in violazione di ogni tipo di normativa riguardante il benessere degli animali - dichiara Alessandro Piacenza, vicecoordinatore nazionale delle guardie zoofile dell’Oipa -. Moltissimi cuccioli di razza, venduti come semplici merci, provengono da situazione di maltrattamento analoghe, ed è per questo che condanniamo la compravendita di cani a favore dell’adozione presso i canili”.

I cani, prima condotti d’urgenza in clinica veterinaria, sono ora nel rifugio Argo gestito dall’Enpa (che se ne sta occupando a proprie spese dal punto di vista nutrizionale e sanitario) in attesa di un’adozione, mentre per la proprietaria dell’allevamento è scattata la denuncia per detenzione inadeguata e maltrattamento di animali.

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