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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Ottimo! Buono non basta", dove il gelato sa di quando eravamo piccoli

Un gelato semplice e naturale, creato da Giulio che, ogni giorno, cattura emozioni e storie per dare ai suoi clienti i sapori di quando eravamo piccoli. Una grande passione per il gelato ed un fervido amore per la vita

"Ottimo! Buono non basta" è senz'altro uno dei migliori gelati di Torino. Nascosto fra gli alti palazzi di corso Stati Uniti 6/c, il negozietto di Giulio ed Emanuele è davvero un diamante raro, un posto dove, oltre ad un buon gelato, si possono ritrovare le vecchie tradizioni di un tempo ed il calore delle persone. Giulio ci accoglie sorridente, fra un cliente e l'altro che saluta per nome, perchè da "Ottimo! Buono non basta", turisti a parte, si conoscono un po' tutti, come fossero una grande famiglia.

Il gelato è molto buono, ed oltre ai gusti classici, sulla lavagnetta che cambia ogni giorno, si possono trovare i sapori dei nostri nonni e tutte le invenzioni di Giulio. Insieme al suo socio Emanuele ha creato qualcosa di veramente speciale e mentre il suo compare si occupa dell'aspetto commerciale, Giulio inventa. Ma la sua storia parte molto prima, da un ricettario della nonna trovato per caso nella sua vecchia casa in Val Susa, dopo l'alluvione del 2010: "Siamo partiti da lì, io ed Emanuele - ci racconta Giulio - Volevamo creare un gelato che non fosse solo buono, ma che fosse anche semplice e naturale". Il ritrovamento del ricettario della nonna è stato un po' una svolta, per Giulio ed Emanuele, appassionati di cucina da tempo, come fosse un segno. E poco importa se le fatiche sono state tante e se le ore di lavoro al giorno sono 14: "La fatica scompare quando i clienti ritornano per dirmi che hanno apprezzato il nostro gelato", ci dice Giulio.

"Noi utilizziamo la farina di semi di carrube, il latte, solo zucchero di canna bianco ed un po' di fruttosio nel gelati alla frutta - ci racconta Giulio - Niente destrosio o glucosio o altri grassi vegetali ricavati da chissà quale parte". Farina di semi di carrube, un alimento insolito, utilizzato dai nostri nonni poveri come fosse cioccolato, perchè il gusto che ci si ritrova in bocca masticandolo ricorda proprio quello del nettare degli Dei e del miele. Giulio ci spiega che serve per addensare il gelato e che ha un sapore talmente neutro da non alterare quello degli alimenti principali.

Incuriositi dalla sua creatività, ci chiediamo quale sia stato il primo gelato realizzato dalle sue stesse mani: "Un ghiacciolo al crodino - ci racconta Giulio - Inventato negli anni '80 per accompagnare gli aperitivi durante il periodo estivo. E poi il "fior di latte", il gusto più semplice". L'amore che Giulio ha per i suoi gelati lo si vede dai suoi occhi: mentre parla con noi, mille idee gli stanno tappezzando la mente, nuovi gusti, nuovi assemblamenti di sapori. Perchè tutte le sue invenzioni nascono proprio così, attraverso le storie che ascolta e le emozioni che vive.

"Il nostro cavallo di battaglia, il gelato al cioccolato al sale di Mozia, ripercorre l'infanzia di tutti i bambini, quando non c'era niente da mangiare a merenda e le nostre nonne ci davano pane e cioccolato - ci racconta ancora Giulio - Così come il gusto che c'è in questi giorni, inventato solo ieri, pane e cioccolato. Il gusto arancia e timo, ricorda l'insalata che mangiavo in Sicilia durante le mie vacanze; quello chiamato mille ed una notte, alla cannella e te' affumicato è nato da un incontro con un ragazzo libanese". Ma la vera sorpresa è il gusto passeggiata nel bosco, inventato l'estate passata: "Io ed Emanuele volevamo inventare un gusto per chi andava in vacanza in montagna: da lì è nato il gelato alle croste di pane, fior di latte aromatizzato al pino, variegato con una salsa ai frutti di bosco".

Il negozio di Giulio è stracolmo di gente e la fila prosegue per tutto il marciapiede. La gente è solare, lo saluta come fosse un'amico: "Ottimo! Buono non basta" ha il sapore del calore della mamma, dei pomeriggi passati a giocare insieme ai bambini del quartiere, delle vacanze di famiglia e del primo amore. Ed un gelato che non ti stanchi a mangiarlo, a qualsiasi ora del giorno.

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