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Cronaca Filadelfia / Via Giordano Bruno, 201

Uccise un connazionale fracassandogli la testa con un bilanciere, condannato a 16 anni

La difesa: "Fu un incidente"

Sconterà 16 anni di carcere Michael Umoh, il 34enne nigeriano accusato di aver ucciso il suo connazionale e coetaneo Andrew Yomi lo scorso 17 gennaio 2019, fracassandogli la testa con un bilanciere in una palazzina dell’ex Villaggio Olimpico in via Giordano Bruno. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Cristina Domaneschi lunedì 23 dicembre 2019 al termine del processo svoltosi con rito abbreviato.

Il pm Francesco La Rosa, che ha coordinato le indagini, ha contestato la premeditazione e l’aggravante della minorata difesa. Pochi giorni prima dell'omicidio l'imputato avrebbe tentato di investire la vittima con un'auto senza però riuscire a ucciderla.

Umoh, difeso dall'avvocato Enrico Sacco, ha controbattuto sostenendo che si era trattato di un incidente in entrambe le circostanze: in quella dell'auto i freni sarebbero stati guasti mentre in quello del bilanciere Yomi si sarebbe svegliato e questo gli sarebbe cascato accidentalmente in testa. L'imputato in passato aveva sostenuto di essere stato violentato dalla vittima nel corso di un rito di affiliazione, ma ha ritrattato questa versione dicendo che i due erano diventati buoni amici.

Il giudice non gli ha creduto anche se non ha optato per il massimo della pena.

Umoh era invece stato scagionato dall'accusa di avere ferito un altro connazionale, senza ucciderlo, lo stesso giorno in via Micca.

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