Omicidio a Venaria Reale, una lite sul sostegno economico alla figlia in comunità ha scatenato la furia del marito sulla moglie
Nessuno dei vicini si aspettava un epilogo del genere, anche se l'uomo aveva dato segni di un carattere non proprio facile
Una discussione sul sostegno alla figlia 47enne (la maggiore delle due che avevano) che vive in comunità a Terni, ritenuto troppo esiguo dalla donna, potrebbe avere scatenato la furia omicida di Giovenale Aragno, 73enne che nella mattinata di ieri, domenica 7 agosto 2022, ha ucciso a bastonate la moglie 74enne Silvana Arena nell'appartamento in cui vivevano in via Sandre a Venaria Reale. Fino a quel momento la coppia non aveva dato alcun problema al condominio in cui abitava né aveva lasciato presagire un terribile epilogo come quello poi verificatosi: nessuno l'aveva mai sentita litigare prima di ieri mattina.
Giovenale Aragno, ex agente di commercio di utensili da lavoro ora in pensione, era però conosciuto per il suo carattere non proprio accomodante. Quando sentiva la televisione dei vicini al piano di sopra a volume che riteneva troppo alto iniziava a battere con un bastone, forse quello utilizzato per l'omicidio, sul soffitto. Per il resto era conosciuto soprattutto per la sua passione per la bici da corsa: in cantina ne aveva diverse e non perdeva occasione per uscire e andare ad allenarsi. Sicuramente la coppia non aveva problemi economici.
Silvana Arena, ex dipendente della catena di supermercati Standa (aveva lavorato nello storico punto vendita di corso Giulio Cesare a Torino) anche lei in pensione, era stata una vita insieme al marito. Tutti la descrivono come una persona sempre molto gentile. E anche su Facebook aveva soltanto parole per coloro che stanno peggio. Era anche un'ambientalista convinta. "Mentre cammini sul sentiero della vita - scriveva -, voltati di tanto in tanto, qualcuno è molto più indietro di te. Dalle una mano se puoi e se non ne hai la possibilità, rallenta il passo per non perderlo di vista: a volte anche un sorriso può essere utile per farti riprendere il cammino della vita. Ebbene sì... Un sorriso... È poco... Ma è tanto".
Le indagini sull'accaduto sono condotte dai carabinieri della compagnia di Venaria Reale, con il coordinamento della procura di Ivrea. Il fascicolo per omicidio volontario è stato aperto dal pm Daniele Piergianni. Aragno, che è reo confesso dell'assassinio (anche se per il momento non ha voluto spiegare in prima persona quanto accaduto), ha nominato per difendersi l'avvocato Giovanni Passero. Nelle prossime ore comparirà davanti a un giudice per la convalida del fermo.