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Cronaca Sant'Ambrogio di Torino

Quattro richieste di rinvio a giudizio per l'omicidio di Sant'Ambrogio

L'omicidio della casalinga di Bruino avvenne nel febbraio del 2010. Per mesi il corpo di Marina Patriti rimase nascosto nel giardino di Maria Teresa Crivellari a Sant'Anbrogio

Il pm Eugenia Ghi ha chiesto il rinvio a giudizio per Maria Teresa Crivellari, 54 anni, il figlio Alessandro Marella, 21 anni, Andrea Chiappetta, 38 anni, e Calogero Pasqualino, 28 anni. La prima è accusata dell'omicidio di Marina Patriti, una casalinga di Bruino scomparsa nel febbraio 2010, il cui cadavere rimase nascosto per mesi nel giardino di casa Crivellari a Sant'Ambrogio di Torino.

Per Crivellari e Marella la richiesta di rinvio a giudizio è anche per l'occultamento del cadavere mentre alla sola Crivellari è contestato anche il reato di calunnia nei confronti del marito della vittima, Giacomo Bellorio, suo amante. Secondo l'ipotesi dell'accusa, il movente fu la gelosia di Crivellari, che ha voluto eliminare la rivale in amore dopo averla minacciata più volte.

Secondo gli accertamenti, Marina Patriti venne uccisa poco dopo il sequestro, che fu effettuato materialmente da Pasqualino e Chiappetta. I due consegnarono Marina Patriti a Crivellari che la tenne segregata nel garage di casa, somministrandole del veleno. Secondo l'impianto accusatorio, il figlio Marella avrebbe fatto da carceriere e avrebbe aiutato la madre a seppellire il cadavere.

Resta ancora il dubbio su come la donna sia stata uccisa e chi ne sia l'autore. Gli esami tossicologici hanno mostrato che il veleno utilizzato probabilmente non è stato letale e che potrebbe essere stata soffocata col sacchetto di plastica che è stato trovato in testa al cadavere quando fu dissotterrato. Crivellari si è sempre autoaccusata del delitto sostenendo l'innocenza del figlio. (Ansa)

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