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Cronaca San Benigno Canavese / Via Ivrea, 24

Omicidio a San Benigno Canavese, donna accoltellata in casa: fermato il figlio | Video

Familiari hanno dato l'allarme

Omicidio a San Benigno Canavese. Nella mattinata di oggi, venerdì 16 ottobre 2020, i carabinieri, su richiesta dei familiari, sono intervenuti nella casa di via Ivrea 24 dove hanno trovato il corpo di Ermanna Pedrini, parrucchiera di 64 anni, morta in seguito a un accoltellamento avvenuto in cucina. Qui gli inquirenti hanno trovato alcune sedie per terra: la stanza è stata teatro di un litigio tra l'aggressore e la vittima. La donna, vedova da un anno, è stata accoltellata più volte al torace con un grosso coltello, trovato insanguinato. Secondo il referto del medico legale Mario Apostol, l'omicidio sarebbe avvenuto intorno alle 20 di ieri sera.

Il cartello per sviare i clienti, il ritrovamento del corpo e la caccia all'uomo

L'assassino ha lasciato fuori di casa un cartello su cui c'era scritto che la parrucchiera non avrebbe ricevuto i clienti fino alle 18 di oggi, evidentemente per ritardare il ritrovamento del cadavere e assicurarsi la fuga. Il ritrovamento è stato effettuato dai nipoti, allarmati perché non sentivano la donna da alcune ore. A fare insospettire anche i vicini sono state le serrande rimaste abbassate, comportamento del tutto insolito per la parrucchiera. I sospetti sono ricaduti immediatamente sul figlio Renato Vecchia, operaio 44enne, che nel frattempo era scomparso nel nulla con la sua Renault Clio. Le ricerche si sono concentrate subito sulla zona del Canavese.

L'arresto e il movente

Vecchia è stato trovato a casa di un amico a Pont Canavese. Non ha opposto resistenza al momento dell'arresto. È stato trasportato in caserma a Volpiano dove è stato interrogato dal pm Carlo Introvigne, che coordina le indagini. L'uomo, residente a Castellamonte fino alla separazione dalla moglie (ha anche due figli), era uscito da poco da un centro di recupero per tossicodipendenti, Villa Turina di San Maurizio Canavese, ed era andato a vivere con la madre. Secondo gli accertamenti eseguiti dagli investigatori, le chiedeva insistentemente del denaro ed è probabile che anche ieri sera sia stata una lite provocata dal suo atteggiamento. "Ci sono elementi - ha detto il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, intervenuto sul posto col comandante provinciale dell'Arma, colonnello Francesco Rizzo - che ci portano a pensare che ci siano stati dei prelievi di denaro".

"Le aveva già rubato il bancomat"

"Nell'ultimo periodo mia sorella era preoccupata - racconta Giuseppe Pedrini, fratello della vittima - dopo che lui era uscito dalla comunità di recupero. Prima era tranquilla. Le chiedeva sempre soldi ed era anche arrivato a rubarle il bancomat dopo averle scassinato una finestra. Prima di un anno fa, quando è morto Elio (conosciuto agente di polizia locale), mio cognato, non avevamo capito quale fosse il problema di Renato. Poi è esploso tutto ed è stato un mese e mezzo nella comunità di recupero".

Renato Vecchia figlio di Ermanna Pedrini-2

Qui sotto l'intervista a Giuseppe Pedrini, fratello della vittima, che parla del nipote

 

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