Omicidio Rosboch, i Ris alla ricerca della pistola di Gabriele

L’omicidio di Gloria Rosboch, l'insegnante di Castellamonte strangolata lo scorso 13 gennaio e gettata nella vasca di una ex discarica, continua ad arricchirsi di numerosi colpi di scena. L’ultimo proveranno a scoprirlo i carabinieri del Ris di Parma che questa settimana faranno tappa a Ivrea per portare avanti una serie di analisi. Tra cui quella relativa alla famosa pistola, usata da Gabriele per minacciare il fratello che in un'occasione riuscì a scovare in casa un borsone pieno di soldi falsi.

Nel block notes dei militari sono segnate, in particolare, due parole: auto e appartamenti. I mezzi e gli immobili nella disponibilità dei tre personaggi arrestati dopo il ritrovamento del cadavere della professoressa: l'ex allievo Gabriele Defilippi, la madre, Caterina Abbattista e il suo complice-amante Roberto Obert.

L’intervento dei carabinieri inizierà dalle vetture e continuerà poi con gli appartamenti: quello di Roberto Obert, a Forno Canavese, e i due in cui hanno vissuto Abbattista e Defilippi, a Castellamonte e Gassino Torinese. La speranza è quella di riuscire a reperire altre importanti informazioni ancora sconosciute. Intanto sempre oggi sono riprese le ricerche proprio di quella pistola che Gabriele usò per minacciare il fratello e che Roberto Obert dice di aver sepolto nei boschi di Barbania.

I carabinieri e i militari del 32/o genio guastatori dell'Esercito, specializzati nel rintracciare oggetti metallici in scenari di guerra, hanno battuto i boschi di Rocca Canavese, dove Roberto Obert, il complice-amante del giovane anche lui in carcere per il delitto, sostiene di avere seppellito l'arma. Nei prossimi giorni gli investigatori potrebbero organizzare un'altra battuta alla presenza di Obert, che ha sostenuto di essere in grado di indicare con esattezza il luogo in cui l'arma, che comunque non è stata utilizzata nel delitto, è stata nascosta.