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Cronaca Caselle Torinese

Strage di Caselle: non si trovano tracce di sangue, giallo si infittisce

I Carabinieri del Ris di Parma sono al lavoro per trovare il sangue che, ad una prima vista, sembra non essere presente in casa. Sull'omicida spunta una pista che porta a persone conoscenti della famiglia

Si infittisce il giallo di Caselle. La morte dei coniugi Claudio e Maria Angela Allione, di 66 e di 65 anni, e della madre di lei, Emilia Dall'Orto, di 93 anni, resta un mistero anche dopo la prima giornata di lavoro dei Carabinieri del Ris di Parma, arrivati in provincia di Torino proprio per trovare indizi sulla strage che ha distrutto una famiglia nel primo week end del nuovo anno. Non hanno però trovato nulla, nonostante le cinque ore di ricerche.

La mancanza di sangue inizialmente aveva lasciato supporre che i tre familiari erano morti per le esalazioni di monossido di carbonio di una stufa. Ipotesi scartata dopo l'esame più approfondito che ha fatto emergere alcune ferite di arma da taglio su tutti e tre i corpi.

In attesa di una autopsia che possa confermare con certezza l'orario della morte dei coniugi e dell'anziana, le ipotesi al vaglio degli investigatori sono tre: la prima è che la moquette presente in casa abbia assorbito il sangue; la seconda è che il sangue possa essere stato lavato dall'assassino, con l'ausilio di un complice; la terza, più inquietante, è che i tre siano stati avvelenati. L'assassino si sarebbe poi accanito sulle vittime dopo che erano già morte. Per questo non avrebbero perso molto sangue.

Quanto all'assassino potrebbe essere una persona che conosceva la famiglia Allione. I cani della coppia, due pastori tedeschi, sono stati trovati chiusi nel sottoscala della villetta. Una cosa non consueta e che, a detta dei vicini, avveniva quando in casa arrivavano ospiti o estranei. A chiuderli dentro dunque potrebbe essere stato l'assassino stesso, una persona conosciuta anche dai due animali.

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