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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Torinese uccisa e il suo corpo dato alle fiamme in Austria: arrestato il fidanzato dopo 14 anni

L'uomo si trova già in carcere e nega ogni addebito: il mandato dopo il test del dna

Anna Todde abitava a Torino nel quartiere Santa Rita. Aveva 49 anni, due matrimoni alle spalle e nessun figlio. La sera del 4 ottobre 2008 il suo cadavere era stato trovato in fiamme da un ciclista di passaggio sulle sponde del fiume Drava a Völkermarkt, in Carinzia, regione dell'Austria. L'autopsia aveva poi rivelato che si era trattato di un omicidio: la donna era stata prima strangolata, poi uccisa con quattro colpi di pistola al petto e in testa.

Poco prima di morire aveva avuto un rapporto sessuale, verosimilmente col suo assassino, che poi aveva cosparso il cadavere di benzina e aveva appiccato le fiamme, col proposito di renderlo irriconoscibile. E ci era in parte riuscito, visto che per la sola identificazione, avvenuta tramite il calco dei denti, erano passati due anni: gli investigatori federali del luogo erano arrivati a lei tramite una protesi che viene applicata quasi esclusivamente da uno studio dentistico torinese.

Dopo 14 anni, a settembre 2022, gli stessi agenti sono riusciti a chiudere verosimilmente il caso grazie a un collegamento del dna trovato nei genitali del cadavere con quello di Brahim Aboulakjam, marocchino di 48 anni attualmente detenuto nel carcere delle Vallette a Torino, dove sta scontando quattro anni per droga. Per lui è stato spiccato un mandato d'arresto europeo che è stato convalidato dalla Corte d'appello del capoluogo piemontese. Lui nega tutto.

Secondo gli investigatori austriaci, il movente sarebbe di tipo passionale: è comprovato che i due fossero fidanzati all'epoca dei fatti e che fossero partiti per una vacanza a bordo di una Volkswagen Polo di proprietà della donna. Risulta anche che la stessa vettura sia stata multata per divieto di sosta in provincia di Udine nel gennaio 2009 e che sia stata rivenduta a Torino fino a finire da un meccanico di Borgaro Torinese indagato per ricettazione.

"Ci è arrivato solo il mandato d'arresto europeo - dice a TorinoToday l'avvocato Basilio Foti, legale dell'arrestato -. Sappiamo solo che c'è un collegamento del dna. Il mio cliente si è sottoposto spontaneamente al confronto. Si intuisce che forse è rimasto nel rapporto sessuale, che ovviamente non neghiamo. Siamo in contatto con autorità austriaca e abbiamo chiesto copia degli atti, che sono 5mila pagine, per capirci qualcosa di più. Il mio cliente si dice completamente estraneo all'omicidio".

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