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Cronaca Barriera di Milano / Corso Giulio Cesare

Un terminal abusivo sulle ceneri dell'ex centro commerciale

Dopo le occupazioni dei camminanti siciliani l'area ex Dazio di corso Giulio Cesare è diventata il punto di ritrovo degli autobus provenienti dalla Romania e dal Marocco

Non ci sono solo i nomadi a non far dormire sonni tranquilli ai residenti del Rebaudengo. Dopo le occupazioni abusive dei camminanti siciliani anche i via vai sospetti di alcuni pullman hanno cominciato a far drizzare le antenne al borgo. Nel mirino c’è sempre l’area ex Dazio, un tempo parcheggio per il centro commerciale Palatinum. Centro temporaneo poi chiuso e trasferito a Porta Palazzo. Ma la zona, dopo la demolizione, si è trasformata in un porto di mare. Prima i nomadi poi i pullman, un terminal abusivo con bus e camion che vanno e che vengono a qualunque ora del giorno e della notte.

Ad accorgersene per primi sono stati i commercianti della zona che hanno immediatamente segnalato il problema alle forze dell’ordine. Tra i più furiosi, però, c’è Francesco, il benzinaio che ogni giorno deve vedersela con un gruppetto di ragazzini pestiferi. E nelle ultime settimane sarebbero spariti dalla sua cabina anche due computer. “Non possiamo più lavorare in santa pace, nè di mattina nè di pomeriggio – racconta Francesco -. Pullman provenienti dalla Romania o dal Marocco fanno tappa all’ex Dazio, scaricano la gente e poi si fermano per delle ore. Proprio come in un vero terminal”. Peccato solo che l’area adibita a tale servizio non si trovi in corso Giulio Cesare ma in corso Vittorio Emanuele II.

“Più volte mi è capitato di litigare con adulti e bambini – continua Francesco -. Non riesco a capire perchè i vigili non intervengano. L’area è stata devastata ma forse all’amministrazione comunale va bene così”. Lo slargo, infatti, si è trasformato in un porcile con avanzi di cibo e vestiti sparsi senza ritegno sulla strada e sul marciapiede. A chiedere un controllo sul via vai degli autobus è il coordinatore all’Ambiente della circoscrizione Sei Vincenzo Iatì. “A noi questa situazione non sta bene – chiosa Iatì -. Si sono verificati diversi furti, l’ex Dazio non è un’area di sosta. A partire dalle prossime settimane cercheremo in tutti i modi di prendere provvedimenti”.

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