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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Furti e spaccate, un episodio ogni 9 minuti in Italia: la situazione nel Torinese

In tre casi su quattro i ladri riescono a farla franca

Un furto ogni nove minuti ai danni di commercianti e artigiani, quotidianamente alle prese con "spaccate" e simili e con i ladri che nella maggior parte dei casi riescono a farla franca. La denuncia arriva dall’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre che segnala come le situazioni più critiche si verifichino al Nord: Milano, Parma, Bologna, Rimini, Imperia, Firenze e Torino sono le province d’Italia dove i negozianti sono i più bersagliati dai malviventi. Nel mirino negozi e botteghe. Nel 2021 sono stati 56.782 i furti registrati in Itala (si cui 5.266 in Piemonte), il 10,8% in più rispetto al 2020, che significano 156 rapine al giorno, 6,5 furti all'ora e uno ogni 9 minuti. Quasi 3 su 4, il 72,3% del totale, restano impuniti per un costo economico per gli esercenti che si stima aggirarsi attorno ai 3 miliardi di euro l'anno. 

A Torino 155,5 furti denunciati ogni 100 mila abitanti: i dati

Le regioni dove i malfattori la fanno franca, prosegue lo studio, maggiormente sono Umbria e Marche (entrambe nel 73,8 per cento dei casi), la Campania (79,8 per cento) e, in particolar modo, nel Lazio (81,3 per cento). Se, invece, analizziamo il numero di furti avvenuti ogni 100mila abitanti, Lombardia (138,8), Emilia Romagna (142,1) e Liguria (144,8) sono le regioni più “martoriate” dai rapinatori. Piemonte è quarta con 123,5 furti ogni 100mila abitanti e con il 70,8% di delitti di cui non si è scoperto l'autore nel corso dell'anno. A livello provinciale, infine, i territori più colpiti sono Torino (settima in classifica) con 155,5 furti denunciati ogni 100 mila abitanti, Firenze (160,3), Imperia (167,5), Rimini (186,5), Bologna (186,9) e Parma (194,5). Maglia nera a livello nazionale è Milano con 222,8 furti ogni 100mila abitanti. 

Le attività più a rischio

Le attività più a rischio e storicamente più appetibili per ladri e rapinatori restano comunque gli orafi/gioiellieri, i pellicciai, i tabaccai, i farmacisti e i benzinai. Le prime due per il valore economico dei loro prodotti, le altre per la disponibilità di contanti che hanno in cassa. Ora grazie ai pagamenti elettronici, alle telecamere di sorveglianza e alle casseforti a tempo, il rischio è sceso, anche se, annota ancora Cgia, rimangono ancora un obiettivo sensibile. Da qualche anno sono sempre più nel mirino dei criminali anche i negozi di prodotti tecnologici (computer, cellulari, Tv, etc.), gli autoriparatori/concessionari auto-moto, i commercianti di bici di pregio, i supermercati/alimentari, la moda/abbigliamento sportivo e i negozi di cosmetici e profumi.

Il report analizza poi i dati sulla difficoltà di consegnare alla giustizia i responsabili di questi illeciti, fenomeno che starebbe condizionando anche le statistiche relative al numero delle denunce.  
 

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