Attacco No Tav l'8 febbraio, forse c'era una "talpa" nel cantiere
Una 'talpa' dei No Tav all'interno del cantiere di Chiomonte: è una delle ipotesi che stanno vagliando gli inquirenti che si occupano dell'ultimo attacco dell'8 febbraio
All'interno del cantiere di Chiomonte potrebbe esserci una "talpa" appartenente al movimento No Tav. Questa è una delle ipotesi vagliate dagli inquirenti dopo l'ultimo attacco subito.
Lo scorso 8 febbraio una cinquantina di attivisti hanno attaccato il cantiere. In particolare hanno colpito direttamente uno degli impianti elettrici, non visibile dall'esterno, causando un blackout imprevisto. Improvvisamente tutti i fari della recinzione esterna si sono spenti quando erano le 20.57. La serata movimentata non era finita lì: un operaio della ditta Martina Service, andato a controllare, aveva notato che dall'interno del gabbiotto "c'erano delle fiamme che si stavano propagando all'intero del quadro elettrico". Un quarto d'ora dopo il suo intervento con l'estintore si erano sentiti esplodere i primi "razzi" lanciati dai manifestanti.
Per l'attacco sono stati fermati e arrestati due attivisti No Tav, già rimessi comunque in libertà. Secondo il giudice i loro racconti (hanno detto che stavano facendo solo una "passeggiata notturna" e che non erano nemmeno presenti nelle ore dell'attacco) "non sono credibili", ma non ci sono elementi per la loro custodia in carcere.